Il Governo sembra orientato ad apportare alcune modifiche alla Tobin Tax 2013 che entrerà in vigore dal prossimo marzo. Previsto aumento aliquota sulle azioni, esentate le Spa minori
Nuova stesura del testo del Governo sulla Tobin Tax 2013 (la tassa sulle transazioni finanziarie), che dovrebbe essere allegato alla Legge di stabilità come emendamento entro il 18 dicembre. L’esecutivo ha apportato diverse modifiche al testo finora conosciuto e tanto criticato in Parlamento.
Una modifica riguarda i soggetti colpiti dalla cosiddetta Tobin Tax: non si applicherà più il criterio della residenza, perché a pagare saranno anche gli investitori stranieri che vorranno operare con strumenti finanziari italiani.
Le aliquote applicate saranno dello 0,12% per il 2013 (0,10% dal 2014) del valore delle
transazioni, se tali scambi avverranno sui mercati regolamentati. Gli stessi strumenti saranno, invece, soggetti all’aliquota dello 0,22% per il 2013 (0,2% dal 2014) nel caso in cui saranno scambiati sull’Otc (Over the counter), cioè sui mercati non regolamentati.
Esclusi dalla tassazione saranno i market maker (intermediari finanziari), i fondi pensione e le casse di previdenza, nonché gli strumenti emessi da società con capitalizzazione inferiore ai 500 milioni di euro e le transazioni di queste con le controllate. In tutto, si calcola che delle circa 300 società quotate a Piazza Affari, saranno 79 quelle colpite dalla nuova Tobin Tax 2013.
Altra importante novità è la previsione di una tassazione, che entrerà in vigore a luglio, dello 0,02% del valore delle transazioni su derivati high frequency, i cui ordini vengono immessi al ritmo di uno ogni mezzo secondo, sulla base del rapporto tra ordini annullati e quelli complessivamente eseguiti.
In via transitoria, dunque, per il 2013 le aliquote saranno, nel caso delle transazioni nei mercati regolamentati, dello 0,12% e dello 0,22% per gli Otc. Queste maggiori aliquote sono dovute al fatto che il Governo prevede lo slittamento dell’entrata in vigore della tassazione al 1 marzo 2013, per cui dovrà centrare l’obiettivo del miliardo di gettito presunto. La tassa ricadrà solo sull’acquirente, con l’eccezione dei titoli derivati, il cui costo sarà a carico di entrambe le parti ed in misura fissa.
Mercoledì scorso l’Europarlamento aveva approvato la Tobin Tax 2013, che passa ora al vaglio dei ministri dei 27 Paesi della UE che dovranno approvarla a maggioranza qualificata, per passarla poi alla Commissione, che dovrà così varare il testo. Restano fuori dall’applicazione Stati come Olanda e Gran Bretagna, due piazze finanziarie molto importanti in Europa e nel mondo. Partecipano alla cosiddetta “cooperazione rafforzata” Austria, Belgio, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia e Spagna.
Il Governo prevede che la Tobin Tax 2013 produrrà una riduzione degli scambi di azioni del 30% e dei derivati del 80%. Nei primi mesi di applicazione in Francia, gli scambi degli strumenti colpiti dalla Tobin Tax sono scesi del 25%.