Todisco e riva:davide contro golia.taranto e la sua ilva attendono lo scontro.

Creato il 12 agosto 2012 da Lucaralla @LAPOZZANGHERA
Patrizia Todisco,il Gip piu’ famoso d’Italia in questo momento crea una tabula rasa e non fa sconti al colosso dell’acciaio.
Niente fumi della produzione e niente messa in marcia degli impianti dell’area a caldo.
L’Ilva si deve fermare e deve mettersi in regola con le vigenti normative in tema di sicurezza ambientale.
Il suo amministratore Ferrante,non sara’ piu’ l’incaricato che dovra’ amministrare questo passaggio e anzi viene relegato in un angolino dal Gip e accantonato come un vecchio politico che aveva interessi personali in aziende e amministrazioni.
Taranto e’ al culmine di un incrocio pericoloso.O si cambia o si fallisce.O si dettano regole e si perseguono fini per il bene comune,oppure il grande rischio di una chiusura e la fine della produzione restera’ reale.
Adesso e’ anche l’ora della politica romana,quella che ha taciuto per anni e che nell’Ilva stessa e nella sua chiusura vede  un possibile fallimento delle istituzioni.
Riva o rimane a Taranto e marcia dritto,senza ma e se,oppure dovra’ prendere una decisione drammatica che potrebbe influire  negativamente sulle sorti di questa citta’ sfortunata.
La mossa del Gip Todisco ricorda quella che fu’ dell’allora Di Pietro,osannato dalla gente comune per la pulizia che attuo’ negli inciuci della politica delle balene bianche e dei garofani di Craxi.
Ma qui,e questo e’ un punto decisivo,si parla di lavoro e numeri,quelli degli addetti allo stabilimento e delle loro famiglie.
Adesso piu’ che mai la dirigenza deve sapere che non sarebbe giusto far ricadere sulla magistratura anni e anni di regole non rispettate.
Adesso se Riva vuol salvare Taranto,deve farsi avanti e collaborare,senza immolarsi sull’altare della vittima di turno.
Questa giustizia,prorompente e decisa,che colpisce istituzioni,politici,aziende e uomini importanti,e’ scomoda per alcuni,ma se agisce nelle regole di diritto e di leggi italiane e internazionali,va rispettata.
Il compromesso adesso sta nel capire le motivazioni del Gip e renderle attuabili per rimettersi in regola.
E i vari Bersani,Alfano e Casini che gia’ parlano di giustizia eccessiva,devono sapere che la verita’ scomoda fa sempre male e con essa anche alcuni interessi dei partiti….
Attendiamo con ansia e trepidazione un passo umile e giusto dalla dirigenza che dovrebbe adesso aprirsi veramente alla citta’,rispettandola e con essa rispettare i suoi dipendenti che vogliono solamente lavorare anche loro in sicurezza ambientale.


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