Il presidente della FIA Jean Todt in un’intervista alla stampa italiana ha ammesso di non avere i mezzi giusti a disposizione per poter imporre un tetto alle spese dei team di Formula 1 a partire dal 2015.
Allo stesso modo Todt non ha la possibilità di operare quelle modifiche richieste da più parti dopo l’introduzione dei nuovi motori V6, come il suono e il consumo del carburante.
“In primo luogo, non ho il potere di cambiare le regole e se ce l’avessi avuto, per esempio, seguendo i consigli di Luca Montezemolo, si possono immaginare le reazioni? Il mio lavoro è fare in modo che lo sport sia gestito correttamente”, ha spiegato Todt.
“Sappiamo che sono state espresse delle insoddisfazioni, ma, come spesso accade, quelli che non sono contenti fanno più rumore di quelli che sono soddisfatti. E’ uno sport molto competitivo e quelli che non guadagnano si lamentano, è sempre stato cosi. Ma quest’anno c’è un nuovo organo che prende le decisioni, il gruppo strategico”.
Il gruppo strategico è composto da 18 soggetti, 6 per conto della FIA, 6 per la FOM di Ecclestone e 6 rappresentanti dei team (Ferrari, Mercedes, Red Bull, McLaren, Lotus e Williams).
“Ero convinto che la F1 fosse troppo costosa e dovevo fare qualcosa, ma la FIA non ha alcun potere di decisione sulle spese. Ho pensato che avevamo qualche responsabilità in questo settore e che dovevamo intervenire perché le grandi squadre condividono gran parte del denaro degli sponsor”.
“Non siamo riusciti a ridurre i costi con un budget cap, ma ho detto alle squadre che sono disposto ad imporre misure concrete se hanno delle soluzioni. La maggior parte delle squadre è disposta a seguire questa strada, ma non capisco perché i sei membri del gruppo strategico si oppongono. Deluso? Si, certo, perché ora sarà più difficile ridurre i costi”.
“Dobbiamo fare qualcosa, e questo, a partire dal 2015. Ci sono 18 voti nella commissione F1 e se abbiamo almeno 9 voti, necessari per sostenere le nostre proposte, passeranno”.