Singolare caso di cupidigia politica, o meglio vampirismo, in provincia di Catania. Nel comune di Aci Sant’Antonio, i consiglieri comunali, pur di non rinunciare alle loro indennità, sono pronti a tagliare servizi importanti per la comunità.
Nel bilancio preventivo del 2011, infatti, non c’è spazio per i loro gettoni. Giuseppe Cutuli, sindaco dell’MPA, è laconico:
Non ci sono soldi.
Il Consiglio però ha dato vita a una sorta di governo tecnico e all’unanimità ha approvato una maxi-manovra da 180 milioni di euro, 113 mila tagliati dalle spese correnti e il restante dalle opere di urbanizzazione.
Alfio Puglisi, del PDL, puntualizza:
Abbiamo tagliato cose minime come esperti, consulenti e portavoce, delle cifre irrisorie, perché è giusto che venga pagata la nostra indennità.
Il nuovo bilancio prevede sì delle misure sociali come 15 mila euro per l’abbonamento dell’autobus per gli studenti, cinque mila euro per manutenzione e acquisto di arredamenti per le scuole, ma, per trovare un cantuccio per le indennità, ha tagliato settori pesanti.
Volano via cinque mila euro per la refezione scolastica, altri cinque mila per i buoni pasto dei dipendenti comunali, mille euro per la manutenzione degli impianti di riscaldamento e dieci mila euro per la copertura assicurativa dell’ente. Pesantemente toccate anche la attività della pro loco.
Il sindaco aveva proposto l’aumento dell’addizionale Irpef per finanziare i gettoni, ma il Consiglio ha respinto e ha deciso di lucrare sul sociale.
Lo scontro è aperto e il primo cittadino fa polemica:
Sono stati prosciugati tanti capitoli e io non posso più rinnovare il contratto all’addetto stampa o pagare le indennità dei dirigenti. Non ho neanche soldi per organizzare il Natale.
Il bilancio dovrà essere approvato entro il 23 dicembre altrimenti il Comune rischia il commissariamento.
Fonte: Il Fatto Quotidiano