Ieri mattina, come prima cosa, sono andata in edicola e ho comprato la Stampa per leggere il toccante, commovente ed emozionante articolo ti hanno dedicato in occasione dell’uscita del tuo libro.
E’stato, non so spiegartelo, un pugno allo stomaco che ha lasciato un sorriso. Perchè tu ERI un pugno allo stomaco. Ma in senso buono. Dieci minuti al telefono con te e si rimaneva galvanizzati per ore. Sei stata, tuo malgrado, modello di coraggio ed ironia per migliaia di persone.
Ieri, quindi, ero al parco e leggevo di te seduta su una panchina. Mentre leggevo, mi ha chiamato mio padre con la voce rotta dall’emozione dicendo che aveva letto anche lui quelle due meravigliose pagine dedicate a te.
Ieri, purtroppo, non ho avuto modo di comprare il tuo libro. Forse, ieri non lo avrei preso comunque, son sincera: leggere di te mi ha profondamente scossa, sono tornata in ufficio con gli occhiali da sole a nascondere gli occhi lucidi. Pensavo a te, a Qualcuno, alla tua mamma. Ho pensato a voi tutto il giorno, ho avuto pensieri di ogni sorta, pensieri che non riesco a condividere e che mi rendono impossibile prendere sonno.
Chissà quanto saresti stata felice, ieri, per l’uscita del libro. Non vedo l’ora di leggerlo. Chissà quanto saresti fiera dell’associazione! L’associazione è nata quando io aveva appena perso il lavoro. Il mio primo pensiero fu di dispiacere perchè chiaramente le spese vennero ridotte all’osso e non mi potevo iscrivere all’iscrizione, tanto più che mi aspettavo diversi mesi di disoccupazione.
Ora attendo con ansia la fine del mese per potermi iscrivere: sono mesi che dico che iscrivermi finalmente all’associazione sarebbe stata la prima cosa in assoluto che avrei fatto col primo stipendio.
Un brindisi virtuale con te, tesoro. Brindiamo alla Vita, sempre e comunque.