Alla domanda chi è Friedensreich Hundertwasser, la prima cosa che mi viene da dire a botta calda è che è uno che i bagni li vede e li realizza come ci sono apparsi al suo museo, la Kunst Haus Wien e al Kalke Village, un edificio, per la verità super turistico pieno di costosi caffè e negozi di souvenir, prima scuderia, poi distributore di benzina e infine vecchia fabbrica di pneumatici Michelin ristrutturata dal poliedrico artista.
E' uno che pensa che l'uomo abbia tre involucri, la sua pelle, i vestiti e i muri, cioè la sua casa. Nella modernità vestiti e muri si sono sviluppati in modi non confacenti ai bisogni naturali dell'uomo, strada facendo si è persa naturalezza e poetica semplicità. Hundertwasser invita a ritrovare bellezza, creatività e colore poichè la creatività appartiene a tutti e compito di ciascuno è il riscoprirla nel profondo di se stessi. Hundertwasser afferma " desidero dimostrare come in fin dei conti sia facile materializzare il paradiso sulla terra" e ti trasforma dal giorno alla notte la vecchia centrale di teleriscaldamento di Spittelau come l'abbiamo vista lungo il canale del Danubio nel nostro giro in barca.Proprio di fronte al Village, l 'immobile progettato da Hundertwasser vedibile solo dall'esterno, perché abitato da inquilini che sicuramente non ne potranno più delle masse di turisti sempre sotto casa. Il complesso residenziale è oggi uno dei più prestigiosi indirizzi di Vienna sebbene sia di proprietà del comune e gli appartamenti non sono acquistabili, ma solo dati in concessione secondo criteri che non conosco.Che casino straordinario, tutto è un'affascinante sorpresa: per l'artista che ritiene la linea retta come espressione estranea all'essere umano la mancanza di simmetria deve regnar sovrana, la stessa misteriosa, articolata e inafferrabile bellezza della natura. Non ci sono due lati uguali, mosaici disordinati, alberi e piante che spuntano da ogni dove, pavimenti irregolari, superfici mai piatte, non una finestra simile all'altra perché le finestre sono gli occhi delle case e ogni finestra ha il diritto di esistere individualmente....poiché la ripetizione di finestre tutte uguali allineate e rigorosamente sovrapposte nel sistema della quadrettatura evoca i campi di concentramento....Un uomo deve avere il diritto di affacciarsi alla finestra e di trasformare tutto . . .E l'estrosa KunstHausWien, il museo progettato da Hundertwasser per ospitare la sua opera e la visione che propone, con la sua coloratissima facciata, le ceramiche sporgenti, la totale assenza di linee rette, introduce lo spettatore in un mondo incantato, un particolarissimo percorso attraverso la sua produzione artistica, dalle opere chiave del pittore alla sua grafica, dalle arti applicate ai progetti architettonici fino alle testimonianze del suo impegno per la tutela dell'ambiente . La sede del museo, ristrutturata alla fine degli anni 80, è la vecchia fabbrica di mobili di fine 800 dei famosissimi fratelli Thonet, ineguagliati maestri della Wiener Werkstaette.
L'arte deve nuovamente dare colore.L'arte deve nuovamente rivolgersi all'uomo.L'arte è pro o contro la creazione?L'arte è pro o contro l'uomo?L'arte deve nuovamente rispettare la natura e le sue leggi e l'uomo e la sua aspirazionea valori autentici e durevoli.L'arte deve nuovamente fungere da ponte fra la creazione e la creatività dell'essere umano.L'arte deve ritrovare una dimensione universale e non rivolgersi solamente a un gruppo di iniziati.La KunstHausWien è il primo baluardo contro la dittatura della linea retta, la prima testa di ponte contro la quadrettatura e il caos dell'assurdo.....L'arte deve ritrovare un senso. L'arte deve creare nuovamente dei valori durevoli. Il coraggio di aspirare alla bellezza in armonia con la natura..... (Hundertwasser: ottobre 1990)