Tokyo godfathers

per la regia di Kon Satoshi, ecco un altro anime splendido, uno di quelli perfetti sotto tutti i punti di vista e la dimostrazione che gli anime non sono affatto solo roba da bambini, come qui da noi credono in molti, ma al contrario un mezzo espressivo diverso che non ha nulla in meno rispetto a un film con attori in carne ed ossa. la storia è quella di un trio di vagabondi che la vigilia di Natale trovano una neonata abbandonata tra i rifiuti. i tre formano una famiglia anomala: c'è l'omosessuale ed ex-drag queen Hana che si sente la madre, l'alcoolizzato Gin che sarebbe il padre e l'adolescente Miyuki, scappata di casa, quale figlia. l'apparizione della neonata sembra la realizzazione del desiderio di Hana; egli infatti desidera tenere e allevare la bambina malgrado il buonsenso suggerisca di portarla alla polizia. in seguito i tre decidono di cercare loro stessi di rintracciare la madre per capire il motivo per cui ha abbandonato la piccola e intraprendono un percorso che li porterà ad affrontare il loro stesso passato. è una storia ricca di umorismo e di sentimento, un po' alla Frank Capra; i personaggi sono delineati molto bene, io ho trovato particolarmente ben riuscito Hana. se dovessi fare una classifica dei miei anime preferiti, non esiterei a piazzarlo nei primi posti.