Esiste un’opinione assai diffusa, purtroppo talvolta anche tra i cattolici, secondo cui oggi San Tommaso d’Aquino disapproverebbe l’attuale insegnamento del Magistero della Chiesa Cattolica sull’aborto.
Si argomenta, infatti, che secondo Tommaso l’anima spirituale non venga infusa al momento del concepimento, e pertanto egli avrebbe approvato l’aborto non essendo questo, secondo la sua dottrina, la soppressione di un essere umano. In realtà questa opinione si basa su una lettura superficiale dei testi dell’Aquinate, non informata da una chiara comprensione delle fondamentali questioni metafisiche e teologiche che sottendono le tesi qui discusse.
Per comprendere la posizione tomista è necessario introdurre preliminarmente alcuni concetti fondamentali che l’Aquinate mutua direttamente da Aristotele, relativi in particolare alla dottrina sull’anima e alle teorie sulla riproduzione dei mammiferi. Non essendo possibile una disamina dettagliata delle ricerche dello Stagirita, ci si è limitati ad un sunto schematico che sia di utilità al profano.
Quanto abbiamo spiegato nel nostro nuovo dossier ci permetterà infine di chiarire anche un altro comune equivoco, relativo all’opinione di Tommaso sulla donna. Secondo alcuni sarebbe a lui attribuibile la seguente affermazione: «Le femmine nascono a causa di un seme guasto o di venti umidi», la quale in realtà è un’opinione aristotelica che l’Aquinate discute nell’ambito di un problema essenzialmente teologico (spiegato nel dossier) a conclusione del quale scrive: «Rispetto invece alla natura nella sua universalità, la femmina non è un essere mancato, ma è espressamente voluto in ordine alla generazione. Ora, l’ordinamento della natura nella sua universalità dipende da Dio, il quale è l’autore universale della natura. Perciò nel creare la natura egli produsse non solo il maschio, ma anche la femmina».
Il falso pensiero attribuito a Tommaso d’Aquino