I Toner Low sembrano usciti da un’ipotetica rilettura di This Is Spinal Tap con un gruppo stoner protagonista. Come epitome degli stereotipi di un genere che di stereotipi vive, superano forse gli stessi Bong, che sono una faccenda un po’ più premeditata. Suonano pezzi lunghissimi e quasi del tutto strumentali basati sempre sulla medesima nota, hanno un’estetica e un physyque du role da documentario Mediaset sui coffee shop e sono pure olandesi. Insomma, sono un ottimo argomento che Giovanardi potrebbe mettere agli atti per dimostrare che la legalizzazione aumenta i consumi di cannabis in maniera esponenziale. Però è esattamente questo il motivo per cui li amiamo. Da un certo punto di vista, sono l’equivalente corretto al Thc di quelle band estreme fracassone alla Osmose o alla Hell’s Headbangers che basano tutto sulla violenza gratuita e sull’immaginario satanico trucido. Imperdibili, quindi.
Io e Charles arriviamo al Sinister, ahinoi troppo tardi per vedere gli Otus. Vicienzo, accompagnato da altri egregi esponenti della minacciosa compagine di Piazza Bologna™ (incluso il mitologico the Tremend One) ci ha detto che sono stati fichi e gli crediamo. Vicienzo è una persona seria. Scendiamo che i The Wisdoom sono già a metà scaletta. Hypothalamus mi è piaciuto molto e i romani confermano sul palco di saper crescere in fretta (era un po’ che non li beccavo dal vivo). Suonano compatti e aggressivi, forse un po’ troppo, dato che l’anima sludge viene fuori più spesso di quella psichedelica, che nel materiale più recente la fa da padrona. Ma in questi casi l’imperativo è sempre seguire il flusso di coscienza e gli onori di casa vanno fatti con un po’ di cazzimma. Applausi meritati.
Un bicchiere, qualche considerazione metafisica e si torna giù. Su un telone dietro la batteria viene proiettato una specie di screensaver con foglie di marijuana che girano, riprendendo l’immagine della copertina di Three, l’album con il quale li abbiamo scoperti un po’ tutti qua dentro, a partire da Trainspotting, che lo recensì all’epoca. Farà da sfondo a tutto il concerto.

Un concerto dei Toner Low è esattamente come te lo immagini, ed è il miglior complimento si possa fare loro. E ora tutti caldi per il Totem Psych Fest.





