Di Francesco Filini
In una delle puntate del programma “Ulisse” Alberto Angela compie un viaggio all’interno della “sagrestia” di Palazzo Koch, dove viene custodito dalla Banca d’Italia tutto l’oro Italiano. Almeno così ci racconta il figlio di Piero. Nel corso dell’escursione il conduttore racconta che una parte dell’oro italiano è stato esportato, per motivi di sicurezza nazionale, in tre punti strategici del globo: la Federal Reserve in U.S.A., la Bank of England e la Banca dei regolamenti internazionali a Basilea. Ma chi ha preso questa decisione? E perchè? Ma soprattutto, essendo Bankitalia una società di diritto pubblico da sempre in mano a privati (cfr. Bruno Tarquini, La Banca la Moneta, l’Usura – Ed Controcorrente), è ragionevole chiedersi a chi appartenga la proprietà dell’oro custodito nella sagrestia di palazzo Koch.
Quanto raccontato da Alberto Angela trova riscontro in un articolo di repubblica del 1/08/2009 dal titolo: L’oro italiano? A Manhattan La Fed detiene parte dei lingotti.
Restiamo in fervida attesa di conoscere la risposta che, qualunque essa sia, imporrà al mondo politico italiano una seria riflessione sul ruolo delle Banche Centrali, sul meccanismo del debito pubblico e sulla creazione della moneta da parte delle stessa da almeno un secolo a questa parte.
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-14567 presentata da
FABIO RAMPELLI
giovedì 19 gennaio 2012, seduta n.573
RAMPELLI e MARSILIO. -
Al Ministro dell’economia e delle finanze.
- Per sapere – premesso che:
da un articolo pubblicato sul noto quotidiano nazionale La Repubblica, datato 1o agosto 2009 e dal titolo «L’oro italiano? A Manhattan. La Fed detiene parte dei lingotti» si apprende che gran parte della riserva aurea italiana sarebbe custodita presso uno stabile sito vicino la Federal Reserve statunitense, a New York;
dallo stesso articolo, si evince inoltre che altri quantitativi della nostra riserva aurea, seppur minori rispetto al succitato, vengono detenuti presso la Banca d’Inghilterra e presso la Banca dei Regolamenti internazionali con sede a Basilea;
la stessa notizia viene riportata dalla trasmissione televisiva «Passaggio a Nord Ovest», noto programma di approfondimento di RAI 1, nella puntata andata in onda in data 11 settembre 2010;
dalle stesse fonti si apprende inoltre che una parte dell’oro custodito presso i forzieri della Banca d’Italia, nella sede di via Nazionale a Roma, non sarebbe sotto la nostra diretta custodia perché affidato alla Banca centrale europea -:
se quanto citato in premessa corrisponda al vero ed, eventualmente, quando e in base a quale accordo o disposizione di legge sia stata assunta una tale decisione e se tale scelta «strategica» sia ancora ritenuta funzionale agli interessi dell’Italia;
a chi appartengano la proprietà della riserva aurea detenuta a Palazzo Koch e la proprietà della riserva aurea detenuta nelle sedi estere;
se l’Italia abbia la completa disponibilità delle succitate riserve auree, sia di quella detenuta presso la Banca d’Italia, sia di quelle eventualmente detenute presso sedi estere. (4-14567)
E’ POSSIBILE SEGUIRE L’ITER DELL’INTERROGAZIONE QUI:
Bankitalia è, secondo le stime, la quarta banca centrale più ricca di riserve auree del mondo, dopo la FED, il FMI e la BUNDESBANK. Ma l’oro detenuto a Palazzo Koch è veramente di proprietà dei cittadini italiani? Quando Mr. Goldman Sachs farà rispondere al suo ministro a quest’interrogazione lo scopriremo, e ci sarà da divertirsi…