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Tony Blair e JPMorgan: come appropriarsi del benessere altrui attraverso la manipolazione dei mercati.

Creato il 24 febbraio 2014 da Hugor @msdiaz61
La JPMorgan Chase è l’architetto – del quale non si fa mai il nome – di frodi, corruzioni e del più grande Schema Ponzi della storia. Il suo fine è di rubare ed appropriarsi del benessere altrui attraverso la manipolazione dei mercati
Lo scorso mese, la JPMorgan Chase ha riconosciuto di averfacilitato la più grossa truffa della Storia, realizzata secondo il noto modello del Ponzi Scheme, chiudendo gli occhi mentre Bernie Madoff operava in modo spudorato sul proprio conto alla JPMorgan in una azione senza precedenti di riciclaggio di denaro sporco che in qualsiasi altra banca avrebbe fatto scattare tutti gli allarmi. Il Dipartimento di Giustizia USA ha permesso alla JPMorgan di sistemare il tutto pagando 1,7 miliardi di dollari e firmando un accordo grazie al quale – ancora una volta – nessuno dei loro è finito in prigione.
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Rimane ovviamente senza risposta la domanda fondamentale : com’è possibile che alla JPMorgan il personale di controllo, gli uffici legali e soprattutto quello dell’anti-riciclaggio non si siano accorti di centinaia di operazioni di trasferimento per miliardi di dollari susseguitesi per anni con manovre illecite fra i conti di Madoff e di Norman Levy? Anche una sola di tali manovre sarebbe stata sufficiente per far scattare un’indagine.
Ora, Levy è morto. È morto anche il vice-presidente JPMorgan Gabriel Magee (JPMorgan Vice President’s Death Shines Light on Bank’s Close Ties to the CIA, WallStreetParade.com, 12 febbraio 2014).
Per realizzare con successo le proprie svariate «operazioni finanziarie», la JP Morgan Chase non solo controlla politici di alto rango, ma utilizza anche quali consiglieri diversi politici «in pensione».
Uno di questi è l’ex Primo Ministro britannico Tony Blair, prontamente nominato ad un incarico di consigliere di alto rango della JPMorgan Chase. La sua retribuzione iniziale, per un’attività di consulenza part-time, è stata di oltre 600.000 euro annui, poi saliti a 2,5 milioni di euro.
Tony Blair è stato criticato per aver usato la propria rete di conoscenze politiche in Inghilterra e Medio Oriente al fine di fare gli interessi della JPMorgan Chase. Ha lavorato a stretto contatto con il CEO e Presidente Jamie Dimon, recentemente oggetto di polemiche.
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Dimon ha dichiarato:
«Noi facciamo affari in tutto il mondo e Tony Blair fornirà ai nostri dirigenti e clienti una prospettiva globale di incommensurabile valore, decisiva in tempi turbolenti quali gli attuali. La nostra azienda beneficerà notevolmente della sua conoscenza ed esperienza» (JPMorgan, gennaio 2008, notizia stampa)

Vale la pena ricordare che nel 2003, dopo l’invasione dell’Iraq – e Primo Ministro britannico Tony Blair stesso – la JP Morgan Chase fu incaricata di dirigere la Banca d’Affari di quel Paese invaso.
Tony Blair è un criminale di guerra con legami con una rete di banche dedite alla truffa.
Le misteriose morti di queste ultime settimane
Il 28 gennaio scorso, Gabriel Magee – un Vice-presidente JP Morgan Chase nel regno Unito – «è stato rinvenuto morto sul tetto del 9° piano del quartier generale europeo della banca, un edificio di 33 piani nella zona di Canary Wharf a Londra».
Il 10 febbraio, Ryan Henry Crane, 37 anni – un altro importante dirigente della JPMorgan Chase – è morto in circostanze misteriose. Crane era responsabile del programma globale di transazioni della JPMorgan.
La morte di Crane giunge dopo una «sfilza di suicidi» verificatisi nell’arco di 6 settimane, lista che include 3 importanti banchieri : Gabriel Magee della JPM, l’ex economista della Federal Reserve Mike Dueker e William Broeksmit, un ex alto dirigente della Deutsche Bank, rinvenuto «appeso nella propria casa» in quello che è stato ritenuto un suicidio. Le informazioni relative a Broeksmit lo indicano collegato alle manipolazioni sui mercati dei cambi.
(Ed è di poche ore fa la notizia di un altro banchiere suicida in seno al colosso newyorkese. Si tratta di un operatore sui cambi della JPMorgan che si è lanciato dal tetto della sede di Hong Kong. E siamo a sette,n.d.t.).
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