Dopo la classifica del meglio horror del 2015 non poteva certo mancare il rovescio della medaglia perché per tanti buoni titoli arrivati sui nostri schermi , ce ne sono altrettanti, se non più che fanno rimpiangere o quasi l'affiliazione al genere.
Complessivamente l'anno però è stato molto soddisfacente , sono uscite delle vere e proprie perle che faranno parlare di loro anche nei prossimi in termini di carica innovativa e linguaggio cinematografico.
Solite istruzioni per l'uso: classifica assolutamente personale che non ha alcuna pretesa di essere oggettiva e inevitabilmente c'è qualche titolo del 2014...
Passiamo alla monnezza...o quasi.
10 ) FROM THE DARK
Dispiace che il regista di Stitches sia stato poi costretto a lavotare con un budget miserrimo e con un copione che puzzava di stantìo a prima vista.
Dopo un quarto d'ora di film è già tutto sul piatto: il morsicato che certamente si trasformerà, la brughiera irlandese buia e minacciosa, una fattoria che sembra piazzata nel centro esatto del nulla, due idioti che non vedono altra soluzione che dividersi per cercare aiuto.Il problema del film non è tanto nella sua realizzazione che pure è apprezzabile, McMahon sa come piazzare la macchina da presa, sa creare la giusta tensione, sa dosare le sequenze più spaventose piazzandole nei punti strategici del film.
Il problema è che tutto questo è stato già visto migliaia e migliaia di volte, potrei mettermi a citare decine di film che hanno preso le mosse da questo spunto e che lo hanno sviluppato praticamente alla stessa maniera, ma sinceramente mi viene noia solo a scrivere i vari titoli.
E poi abbiamo il buio, buio a strafottere.
Certo per un film con questo titolo non mi sarei dovuto aspettare altro ma qui è veramente troppo , devi strizzare gli occhi in molte occasioni per cercare di capire qualcosa di quello che sta succedendo.
A dir la verità di sorprese non ce ne sono poi tante, tutto è abbastanza prevedibile e scontato e questo è veramente un peccato per un regista vecchio stampo come McMahon ( uno di quegli uomini di Stitches sembra tornare indietro , alle sue origini, ma in maniera infruttuosa, deteriore.
cinema capaci di fare un po' tutto dalla scrittura, alla regia, al montaggio e agli effetti speciali visivi e sonori ) che dopo
9) THE LAZARUS EFFECT
Jason Blum con la sua politica del minimo budget e del massimo profitto ha messo in circolazione robetta buona e meno buona. Questo film fa parte del reparto ciambelle uscite senza buco.
Peccato perché la prima parte era intrigante.Il film poi invece precipita in una seconda parte che spesso esonda nel ridicolo involontario, scivola nello stereotipo e nella caciara dell'effettaccio facile , non c'è più approccio scientifico che tenga e anche quel barlume di intelligenza che si riscontrava in dialoghi non sempre banali, viene spento definitivamente , immolato all'altare dello spavento preconfezionato ad esclusivo uso e consumo del teenager brufoloso che affolla le sale cinematografiche americane.
Meno male che l'agonia dura meno di 80 minuti.
8) THE GREEN INFERNO
Eli Roth mi sta simpatico, davvero e trovo meritoria la sua attività di produttore per possibili new sensations del firmamento horror. Ma quando si posiziona dietro la macchina da presa cominciano i problemi. Soprattutto quando si vuol far passare un messaggio politico.
Ecco la politica in The Green Inferno.
Parliamone.
Il film pone sullo stesso piano la mostruosità dello sfruttamento della foresta amazzonica e della distruzione delle popolazioni che lì vivono da millenni, a quella degli autoctoni che non si fanno scrupolo a mangiare propri simili, a essere dediti alla pratica del cannibalismo.
Anzi. forse quello che uccidono per denaro per rubare chilometri quadrati di verde al pianeta sono peggiori.
Ora va bene tutto, il messaggio che si legge tra le righe posso anche parzialmente approvarlo ma sembra veramente tutto scritto con i piedi, talmente grossolano da esondare nel ridicolo involontario tutto talmente esibito da risultare sovraccarico e fastidioso.
7) POLTERGEIST
E' il remake di uno dei miei horror preferiti.Ed essendo pedestre, nonostante il budget non è passato indenne sotto le mie forche caudine.
La domanda a cui mi preme rispondere prima di tutto è questa: era necessario il remake di un film bello come Poltergeist di Tobe Hooper che dopo più di 30 anni è ancora vivo, moderno e scalcia con noi?
La risposta è no.
ASSOLUTAMENTE NO.
La seconda domanda che guardando questo film uno si deve porre penso che sia questa:
se non si fosse trattato di un remake inutile e posticcio, quindi se non ci fosse stato l'ingombro dell'originale, avrebbe funzionato come film?
Ecco, temo che anche a questa domanda sono costretto a rispondere con un bel no.
Poltergeist di Kenan anche facendo finta che non esista l'originale è un film che non funziona.
Assomiglia a troppa paccottiglia horror che passa sugli schermi cinematografici in questi ultimi tempi, non ha quel guizzo visivo nonostante effetti speciali costosi ( il budget è consistente, 62 milioni di dollari), ha una scrittura piatta popolata di battute che starebbero meglio in bocca a un cowboy piuttosto che a un onesto padre di famiglia.Altra cosa che ho trovato insopportabile è quella timidezza che caratterizza alcune sequenze che potrebbero far incorrere in film in spiacevoli divieti che ne abbasserebbero drasticamente gli incassi.,
Sotto questo profilo l'origjnale è molto più spinto.
6) INSIDIOUS 3 - L'INIZIO
Per quanto mi riguarda una saga che non ha più nulla da dire. Forse già non aveva più nulla da dire a partire dal primo film. In realtà Insidious 3 - L'inizio rispetto agli altri due film della serie è un po' quello che è Annabelle per The Conjuring.
Una rimasticatura, fatta male, della stessa storia, con gli stessi ingredienti a cui manca però l'armonia, il sale della vita , manca l'anima per far diventare il tutto un bel film.
Non che i primi due esponenti della serie fossero due capolavori però a loro modo erano film onesti che portavano avanti un loro stile in maniera genuina.Insidious 3 : L'inizio è la saga dello spavento indotto meccanicamente, del colpo di scena telefonato e dello smanettamento sul volume degli effetti per provocare un po' di thrilling dall'altra parte dello schermo.
Tutti trucchi ampiamente visti, rivisti e stravisti che nelle mani di un regista al suo esordio gli fanno fare la figura del pivello che prova a imitare quello che fanno i grandi.
E quando la medium prende letteralmente a capocciate uno spettro, cosa mai vista in tanti anni di onesta militanza nel genere, allora abbiamo raggiunto il fondo e forse siamo andati anche un po' più in basso....
5) HEADLESS
A differenza degli altri questo è un titolo parecchio di nicchia ma di cui molto si è parlato nell'underground horror, molto spesso in termini più che lusinghieri, anche entusiastici.
Termini che non ho condiviso per nulla.Diciamolo subito, Headless è un film per pochi, pochissimi, per tutti quei fan dell'ultra gore , dell'ultra splatter e di tutti quei film in cui si cerca di alzare a livelli siderali l'asticella del filmabile.
Ecco in Headless la cinepresa non si sottrae di fronte a nulla.
La novità di Headless , se di novità si tratta, è il risalire alle radici della psicopatologia che ha portato il protagonista a diventare cotanta macchina di morte e un necrofilo della peggiore specie.
La storia narrata nel film è piuttosto elementare, episodica e spesso si ha la sensazione che , come in un film porno, le parti in cui non c'è lo splatter, la necrofilia o il gore, siano meri riempitivi di nessuna importanza che hanno solo il compito di traghettare lo spettatore da una sequenza shockante all'altra.
E per uno spettatore poco smaliziato oppure poco abituato a certe brutalità assortite , l'effetto è assicurato.Headless che fa dell'eccesso il suo verbo, ai miei occhi appare come una pacchianata gratuita interessante solo per il tentativo di indagare sulla genesi del disagio che porta a diventare dei killer seriali sanguinari e perversi ( ed è interessante come vengono confezionate queste sequenze sempre in un limbo tra l'onirico e il grottesco) in cui la dose di perversione sessuale è piuttosto cospicua ma anche questa a tratti esonda nella caricatura.
4) OUIJA
Altro giro sull'ottovolante di Jason Blum e altro buco nell'acqua, peggiore del precedente.E che cosa si può cavare da una ditta di giocattoli che commercializza un suo prodotto,la Hasbro che pubblicizza la sua tavoletta Ouija, da Michael Bay che fa il produttore ( e che guarda casa deve la sua fortuna cinematografica a una saga di film imperniata su giocattoli) e da Jason Blum che con la sua Blum House fa un tot di film al kilo mettendo sul piatto per ogni film solo cinque milioni di dollari?
La cosa che esce è Ouija, diretto dal carneade degli effetti speciali Stiles White , qui al suo esordio alla regia e che il film se lo è anche cosceneggiato.
Un (falso) horror che spaventa meno di un telegiornale di Italia Uno e che non è degno neanche di essere trasmesso in terza serata nel palinsesto estivo della peggior tv via cavo americana
Quindi uno slasher sotto mentite spoglie ( mascherato da film di fantasmi) in cui il meccanismo narrativo cigola ad ogni twist di sceneggiatura con più buchi logici che una forma di groviera svizzero e questo è testimoniato anche dalla confessione che ha fatto la protagonista costretta assieme agli altri attori del cast a rigirare praticamente metà film dopo l'ufficiale fine delle riprese per tappare qualche falla che nel frattempo si era aperta a una revisione del materiale...
3) THE GALLOWS
Ancora Jason Blum e ancora monnezza in formato panoramico. Ma anche no perché qui siamo di fronte all'ennesimo found footage realizzato con i piedi.
Che dire dell'ennesimo found footage mandato al macero nella calura estiva come fosse il peggiore dei fondi di magazzino?
Direi che per una volta hanno avuto ragione, anzi non dovevano neanche farlo arrivare in sala, essendo l'ennesimo filmetto girato con la telecamera imbracciata in malo modo da un malato di delirium tremens e che oltre al mal di testa non ha nulla da regalare all'ignaro spettatore.
Ora io a uno come Jason Blum ci voglio anche bene ma ormai per trovare buoni film nelle sue
produzioni li dobbiamo cercare col lanternino e quindi comincio un po' a stufarmi di questa ricerca.
Dal suo punto di vista lui fa un lavoro splendido: con soli 100 mila dollari di budget incassa la bellezza di 22 milioni solo negli USA e vuoi che non continui a produrre tale monnezza?
Anche io lo farei al posto suo.
Alla vergogna non c'è mai fine e questi si presentano con un film che è la fotocopia di millemila altri film, costruito con la stessa tecnica e lo stesso menefreghismo nel cercare di costruire un minimo di suspense degna di questo nome o una-sequenza-una che ti faccia almeno sollevare un minimo la palpebra o risvegliarti dal torpore che inevitabilmente ti ha attanagliato nella prima metà del film in cui succede veramente poco.
Per non dire nulla.
2) THE HUMAN CENTIPEDE III ( FINAL SEQUENCE)
Ho apprezzato parecchio i primi due film della serie e aspettavo questo con una certa trepidazione. che si è trasformata in un diludendo cosmico.The Human Centipede III ( Final Sequence) esattamente come faceva il secondo film col primo, sceglie di non essere un sequel ma di raccontare tutta un'altra storia impantanandosi , ma di brutto , nella acque malmostose della metacinematografia , è di una noia mortale per come non sappia dove andare a parare e che il famoso millepiedi umano è solo uno specchietto per le allodole che nel film ha un ruolo risicatissimo.
In più c'è l'aggravante della recitazione: fatta la tara alla segretaria di Bill Boss che viene dal porno e quindi in un certo qual modo può essere anche giustificata, fatta anche la tara al cameo di Eric Roberts che quasi scompare in un abito di qualche taglia più grande( ma trovare qualcosa che gli stesse un po' meglio era così difficile?) si sopporta poco il personaggio untissimo di Dwight recitato da un Laurence R . Harvey ( il protagonista del secondo capitolo , film che gli ha dato notorietà e gli ha fatto iniziare la sua carriera di attore) caricaturale con quel baffetto hitleriano e l'occhio perennemente pallato e non si sopporta affatto un Dieter Laser , nella parte di Bill Boss, che sembra incapace di recitare una battuta senza urlare e senza gesticolare come un ossesso.
The Human Centipede ( Final Sequence) non si riesce a salvare neanche con l'apparizione del millepiedi umano che compare troppo poco e troppo tardi.
Per quanto mi riguarda è da evitare come la peste bubbonica.
1) AREA 51
Per fortuna sui nostri schermi non è arrivato ma si sa che i nostri distributori sono sempre attratti dalla m...come le mosche.
Formato : found footage.
Regista : Oren Peli
Produzione : Blum Productions.
Ecco, credo di avere già detto tutto.
Quando un miracolato ( da Spielberg) come Oren Peli che ancora sfrutta il successo dell'infame saga di Paranormal Activity incontra un produttore senza scrupoli come Jason Blum che per principio investe nei film che produce al massimo 5 milioni di dollari, beh allora l'infamata cinematografica è dietro l'angolo.
E si chiama Area 51.
Mi rifiuto di credere che questa cosa, chiamarlo film è un po' troppo, sia costata cinque milioni, se così fosse bisognerebbe allertare l'FBI per sapere nelle tasche di chi sono andati a finire questi milioncini.Area 51 è un found footage nel senso deteriore del termine che per quasi un'ora mena continuamente il cane per l'aia annoiando perniciosamente e cercando di confezionare il più elegantemente possibile il vuoto pneumatico che lo caratterizza , per l'ultima mezz'ora si comporta come un Chernobyl Diaries qualunque. quindi confusione a manetta, buio e immagini sfocate che dovrebbero incutere timore ma in realtà si rivelano presto per quello che sono: una grandiosa presa per il culo dell'ignaro spettatore.
A livello cinematografico non c'è nulla di cui parlare, è un film che dura 90 minuti scarsi ma sembra che duri il doppio, si guarda in continuazione l'orologio giusto per vedere quando finirà l'agonia.
E comunque vada , finirà sempre troppo tardi.
Per me è il peggiore dell'anno...senza rivali.
E per oggi mi fermo qui...ci sentiamo presto per le classifiche dei film un po' più seri....