Magazine Cinema
L'unico rammarico di quest'anno è stato il fatto di non aver seguito quasi per nulla la serialità televisiva ( in realtà non la seguo da anni) perchè mai come in questo 2013 sono incappato in prodotti televisivi di altissima qualità, un paio dei quali almeno avrebbero meritato ampiamente di stare in questa top of the tops.
Parlo di "robetta" come Les Revenants, serie francese che mi ha letteralmente strappato un pezzo di cuore e altre cose come Real Humans o In the flesh che si sono portati via , lacerandolo, il pezzo rimasto, fratturandolo irrimediabilmente ( citazione di un film francese, molto bello, di circa 20 anni fa, La frattura del miocardio che credo conosceranno in quattro o cinque, me compreso...) .
In questa classifica , sempre stilata secondo rigorosi criteri matematici ci sono state esclusioni dolorose come il bel ritorno di Tim Burton ai suoi livelli con Frankenweenie, il grande art horror di Coscarelli John dies at the end, il problematico Il passato di Ashgar Farhadi che si conferma il
più europeo dei registi iraniani, il ritorno di Pablo Larrain che ci racconta un altro pezzo di storia del suo Cile con No e l'esordio del figlio d'arte Brandon Cronenberg con l'inquietante asepsi del candido Antiviral. E spero di non aver dimenticato nessuno.
Ricordo sempre che se voleste rinfrescare le recensioni, ci sono già i link impostati sul titolo del film e colgo l'occasione per augurare a tutti un 2014 ricco di bellissime visioni su piccolo e grande schermo.
Naturalmente anche pieno, stracolmo, di tutte le cose che desideriate. Cominciamo:
10 ) NELLA CASA . Ozon si riconferma regista di avanguardia nel cinema francese con un film che dimostra subito la sua essenza di oggetto cinematografico anomalo tra la commedia e il dramma psicologico con venature dark. Tratto da una piece teatrale ma cinema vero nobilitato dalla presenza di grandi attori e da un meccanismo perfetto, ad orologeria che ne assicura la crescita impetuosa dal primo all'ultimo minuto fino ad un finale che ha quasi dell'insostenibile.
9) LA FINE DEL MONDO La fine del mondo è nascosta lì, proprio appena dopo l'entrata dell'ultimo pub al termine di un tour fantasmagorico fatto di birre, ricordi e rimpianti mescolati tra loro in proporzioni variabili a seconda del personaggio. Il trio delle meraviglie Pegg/ Frost / Wright porta a termine la cosiddetta trilogia del cornetto con una chiusura degnissima dopo Shaun of the dead e Hot Fuzz, cult incontrastati e dvd gelosamente conservati nella mia collezione. Il tempo passa, lascia i suoi segni ma l'importante è non rassegnarsi e non omologarsi alla massa.
8) IL LATO POSITIVO . Per scivolare fuori dall'empasse esistenziale basta vedere il lato positivo e non inciampare nell'orlo argenteo delle nuvole. Un film dall'ottimismo contagioso che racconta la storia di due elementi disfunzionali che , volenti o nolenti, alterano profondamente gli equilibri della famiglia perfettamente funzionali a cui appartengono.Bradley Cooper e Jennifer Lawrence sono perfetti, adorabili canaglie che ti entrano subito nel cuore così come questo film, ruffiano il giusto ma a tratti irresistibile. Come il ballo a cui si
iscrivono i due protagonisti. Perfetto esempio di commedia sentimentale 2.0.
7) BLACKFISH Un documentario bellissimo che ha strappato un pezzetto di cuore a me che non sono in grado neanche di vedere i documentari di National Geographic . Brividi lungo la schiena nel vedere la lunga sequenza di cattura delle orche e lacrime amare a sentire le vocalizzazioni delle orche quando il loro nucleo familiare è diviso dalla malvagità dell'uomo. La storia di Tilikum, orca assassina per ben tre volte ma che continua ad esibirsi tranquillamente nei parchi acquatici in cui attira molto pubblico, è il paradigma del capitalismo malato di cui l'uomo si rende spesso protagonista: sfruttare i suoi simili e animali per racimolare quanti più soldi possibili. Un film necessario.
6) LE STREGHE DI SALEM Ah ah ah ! Ecco forse il caso cinematografico dell'anno. La sua inclusione nella top of the tops mi farà guadagnare frizzi , lazzi e spernacchiamenti da parecchi visto che
la maggior parte ha inserito questo film nella classifica delle peggiori schifezze di quest'anno.
Per me un film da ricordare, una visita guidata nel personale luna park orrorifico di Rob Zombie in cui inserisce tutto il cinema che lo ha formato e fatto crescere. Un concept di arte visuale malefico e citazionista che ha diviso nettamente il pubblico. E ha fatto nascere infiniti dibattiti su un film eccessivo, oltre. Non è un caso che qui sul blog la recensione di questo film ( sopra c'è il link) è stata di gran lunga quella più commentata. Testimonianza di un fermento che ha agitato alla stessa maniera detrattori e sostenitori.
Io lo difendo a spada tratta.
5) PACIFIC RIM Che cosa si può volere di più da un film che contiene al suo interno robottoni giganti, mostri marini alti come palazzi e massacrati a colpi di petroliera o con spadoni ? Che tutto questo ci sia dato in grande quantità. E Guillermo del Toro ci fornisce tutto questo a iosa in un film che riporta sullo schermo l'immaginario infantile ed adolescenziale di chi ha superato gli -enta
e forse anche gli -anta. E per uno come me che si è formato vedendo ogni domenica i film di Godzilla ( quelli del maestro Honda) al cinema parrocchiale dopo la messa , andare al cinema con i propri figli a vederlo rappresenta una sorta di passaggio del testimone generazionale. Una forte condivisione di quello che faceva brillare i miei occhietti quando avevo la loro età. E fosse anche solo per questo dovrei ringraziare Pacific Rim anche se fosse stato un brutto film.
E non lo è. Anzi . Uno dei picchi di esaltazione filmica di quest'anno.
4) LA QUINTA STAGIONE Ecco uno di quei casi in cui la prima visione non basta per giudicare una pellicola originale e strana come questa, sempre sul filo dell'assurdo e del paradossale ma capace di inquietare come poche. Fredda come una glaciazione e surreale come un quadro di Magritte, La quinta stagione è film da prendere con le molle , può essere amato e odiato allo stesso tempo. All'inizio mi stava quasi annoiando ma poi mi ha letteralmente catturato e non
mi ha mollato più neanche dopo i titoli di coda.
Amleto diceva che c'era del marcio in Danimarca ma pare che anche in Belgio per quanto riguarda il marciume stanno messi non bene, ma benissimo.
3 ) BEASTS OF THE SOUTHERN WILD ( aka Re della terra selvaggia ) Ecco un altro dei casi cinematografici dell'anno un film intriso di poesia e di innocenza in una terra falcidiata dalle catastrofi naturali in cui bisogna vivere con il poco, pochissimo che ci si riesce a procurare. Lo sguardo della piccola Hushpuppy è un qualcosa che cattura dalla prima all'ultima scena così come quella sua zazzera ribelle che si muove impetuosa ad ogni refolo di vento. Visto ben prima della sua uscita in Italia anche se è un moscerino di fronte a megaproduzioni hollywoodiane fa la figura del gigante con i nani. Perchè il cinema è poesia.
2 ) ZERO DARK THIRTY Per chi credeva che Kathryn Bigelow avesse raggiunto il suo apice creativo con il cazzutissimo The Hurt Locker, premiato a scoppio ritardato agli Oscar del 2010
sconfiggendo con mia grande suina goduria , l'ex marito James Cameron, ecco servito su un piatto d'argento un film pazzesco che è stato in lizza fino all'ultimo essere premiato come film dell'anno dal sottoscritto.
La Bigelow non fa sconti neanche ai suoi compatrioti della CIA e racconta come meglio non si potrebbe uno dei fatti storici più importanti della storia americana recente. Senza ipocrisie, falsi pietismi e pericolosi moralismi . Due ore e quaranta di avvenimenti e dialoghi serratissimi che passano in un attimo con un curioso effetto collaterale. Alla comparsa dei titoli di coda ti accorgi che ne vorresti ancora.....
1) PRISONERS Squillino le trombe , rullino i tamburi, che sia dia inizio ai festeggiamenti : ecco il film del 2013 . Uno dei thriller più potenti degli ultimi anni , un film che non si arroga il diritto di dare risposte ma solo quello di porre dilemmi etici praticamente
impossibili da dirimere. Dennis Villeneuve conferma la sua grandezza dopo i bellissimi Polytechinique e La donna che canta dimostrando che si può conservare la propria personalità anche all'interno dei complessi meccanismi hollywoodiani capaci di stritolare molti autori e registi di bellissime speranze. Un thriller che assume quasi valenza metafisica in un contesto, quello della profonda provincia americana, che partorisce mostri a getto continuo. Come sconfiggerli?
Per quest'anno credo che sia tutto, forse anche troppo e che non abbiamo dimenticato nulla.
E se avessimo dimenticato qualcosa e sicuramente qualcosa è stato lasciato via per un qualche vuoto di memoria, sapete , l'età avanza inarrestabile.
Ancora un augurio per un 2014 luminosissimo e ricco di quanto di meglio possiate desiderare.
Arrivederci tra un anno!
Possono interessarti anche questi articoli :
-
La vetrina degli incipit - Giugno 2015
L'incipit in un libro è tutto. In pochi capoversi l'autore cattura l'attenzione del lettore e lo risucchia nel vortice della storia. Oppure con poche banali... Leggere il seguito
Da La Stamberga Dei Lettori
CULTURA, LIBRI -
Libri messi all'indice e libri per ragazzi, buoni compagni di strada nella...
Libri “buoni e cattivi” scelti dai bambini e amati o non amati. Scelti tra proposte aperte, lontane da operazioni di censura. Il lavoro di Astrid Lindgren ha... Leggere il seguito
Da Zazienews
CULTURA, LETTERATURA PER RAGAZZI, LIBRI -
“Le mie parole d’acqua” di Maria Luisa Mazzarini. Recensione di Lorenzo Spurio
Le mie parole d’acqua di Maria Luisa Mazzarini Edizioni Divinafollia, Caravaggio, 2015 Recensione di Lorenzo Spurio “Le mie parole d’acqua” (2015) Dopo Lantern... Leggere il seguito
Da Lorenzo127
CULTURA, LIBRI -
La tua estate con Adelphi
Rodolfo Sonego e Il racconto dei racconti Se c’è una Casa Editrice che fa andare sul sicuro il lettore questa è Adelphi, vera e propria garanzia di qualità,... Leggere il seguito
Da Signoradeifiltriblog
ARTE, CULTURA -
HOME VIDEO: DUEL di STEVEN SPIELBERG
Duel di Steven Spielberg con Dennis Weaver, Usa, 1971 genere, thriller, road movie durata, 90' Ed. Universal Ci sono film che non hanno bisogno di... Leggere il seguito
Da Veripaccheri
CINEMA, CULTURA -
We are still here, di Ted Geoghegan (2015)
In una zona isolata del New England, durante un inverno che copre di neve tutto quanto, una misteriosa casa cela segreti incofessati, e soprattutto, ogni... Leggere il seguito
Da Psichetechne
CULTURA