TOP Post dal mondo expat #16.6.14

Creato il 23 giugno 2014 da Mamma In Oriente

La scorsa settimana è stata densa di emozioni, positive ed anche negative, di cui è difficile scrivere perché vanno prima un po’ metabolizzate. Non preoccupatevi perché non riguardano me personalmente, ma questo paese pieno di contraddizioni che mi ospita. Prometto che ve ne parlerò al più presto. Questa invece è una settimana densa di impegni perché domenica, io ed i miei piccoli, torniamo in Italia per l’estate. C’è la casa da lasciare organizzata per papà che questa volta non parte subito con noi, due feste scolastiche di fine anno a cui presenziare, saluti da fare, tempo da dedicare ad una persona che presto si trasferirà nella nostra città con la famiglia ed è qui per scegliere casa e scuola, il mini corso di cucina italiana che sto facendo alla cuoca Thai della mensa dell’azienda dove lavora mio marito da completare, valigie da fare e tante altre cose a cui pensare. Insomma non c’è di che annoiarsi! Non so se riuscirò a scrivere molto nei prossimi giorni, ma intanto vi dico quali sono state le mie letture preferite fra gli articoli scritti la scorsa settimana dal mondo expat italiano. Vi avviso subito che alcuni sono ad alto rischio di lacrime…

Eccoli in ordine di uscita:

“Voglio lasciare il posto fisso: Sono pazza? No: Hai il cuore nomade” del blog “Too happy to be homesick” dall’Oman

Eli è un expat un po’ diversa dalle altre perché lei il lavoro ce l’ha in Italia, ma si trova attualmente in Oman dopo aver viaggiato per il sud est asiatico per circa due anni. Nonostante avesse il famoso posto fisso, le era chiaro da tempo che non era convinta di quello che stava facendo finché il suo corpo le ha fatto capire sempre di più con piccoli problemi che doveva trovare il coraggio di provare a seguire le sue inclinazioni naturali: viaggiare, scrivere, raccontare e fotografare. Ha preso coraggio ed aspettativa ed ha iniziato il suo viaggio per ritrovare la vera se stessa partendo da 8 mesi di volontariato in Cambogia.

Ora l’aspettativa è finita ed è arrivato il momento di decidere fra la certezza del posto fisso e la libertà e felicità di continuare il percorso intrapreso. Eli, come la maggior parte delle persone, non è sola a poter decidere, ma si trova schiacciata dai desideri delle persone più care, quei genitori che per generazione hanno il mito del posto fisso e tanto faticano a vedere la cosa dal suo punto di vista. Scrive di se stessa e di un’altra ragazza:

“Io ed Erica facciamo parte di quella nutrita schiera di persone che farebbero tranquillamente le rom tutta la vita, se solo non fossero ancora legate alle aspettative che i genitori hanno su di loro: un invisibile cordone ombelicale che le corrode dentro.

“Di fantasmi sorridenti ed arcobaleni” del blog “Squa” dalla Francia

Un post che mi ha commosso molto e mi ha mosso così tanta tenerezza da avere voglia di abbracciare l’autrice in modo non virtuale. Squa ha perso la mamma qualche anno fa senza poterla nemmeno salutare. Scrive questo post dopo un incontro casuale in autobus con una donna che le ricorda in tutto la madre. Vorrebbe parlarle, trova solo il coraggio per immortalarla in tutte le sue pose nell’arco di tempo di una fermata d’autobus. Gli occhi pieni di lacrime e la mente confusa. Una disperata voglia di crederci in un momento della sua vita che è anche molto difficile. Scrive:

“Io penso che sia arrivata l’ora di crederci. Che siccome io non riesco a sognarti tu allora ti nascondi in quella dottoressa. E poi nella titolare. E poi nelle signore che incontro per strada. E in quell’arcobaleno che è apparso quel giorno ed era così perfetto e io ero così perfettamente al centro e lui mi circondava così perfettamente in un abbraccio di colori.”

Quanto potere ha la nostra mente? Quanto può essere la vita o il caso a sorprenderci con incontri inaspettati? Perché io penso che, al di là di crederci o meno, niente mai avvenga senza un motivo…

“Insonnia d’amore” del blog “Mamme nel deserto” dal Kuwait

Mimma è in vacanza in Italia ed ha passato una settimana meravigliosa nella sua Milano. Non è stata solo la presentazione del libro legato al loro blog a renderla speciale, ma il ritrovare tutti gli affetti, quelli della famiglia e degli amici. Vedere che il tempo trascorso lontano non ha cambiato nulla. Tante emozioni e la consapevolezza di quanto sia difficile lasciare tutto questo una volta ancora. Scrive Mimma:

“E’ inutile che io faccia finta come al solito, devo ammetterlo almeno con me stessa.Non dormo perchè devo di nuovo salutare Milano. La mia vita. Mia sorella, i miei nipoti. I miei amici.Cose a cui non penso mai…per essere felice a Kuwait.E’ stato una settimana di fili riannodati, di legami rivissuti, di vita vera, in un bicchiere non solo mezzo pieno ma anche bevuto con gran velocità.”

“Vedrai, ti mancherà” del blog “GREISdipity” dal Wisconsin

Greis ha partorito da poco una bimba ed in questo post ci dice che in fondo quella pancia che ha portato con orgoglio le manca davvero. Soprattutto però ci racconta con delicatezza quanto è stato difficile in certi momenti non sentire la mano dei suoi cari che la accarezzava quella pancia, che la vedeva non attraverso lo schermo di un pc. Essere expat è anche rinunciare a questi piccoli ma importanti gesti. Scrive:

“Avrei voluto una loro carezza a questa pancia che ho portato con orgoglio, che non ho mai nascosto, che ho abbracciato e lasciato accarezzare dagli occhi e dai sorrisi degli sconosciuti.”

“Sospesa” del blog “Mamma che casa” dalla Svizzera

L’autrice sta vivendo un momento difficile dovuto alla perdita di un bimbo. Un piccolino che non c’è più, ma di cui il corpo ancora ci parla e che ancora trattiene. Ci racconta quanto è difficile vivere questa sospensione che prolunga il dolore. Scrive:

“Durante la fase di sospensione la tua mente è già oltre (o si illude di esserlo): vorrebbe andare avanti e buttarsi tutto dietro le spalle, guardare al presente e al futuro, continuare la propria esistenza senza porsi troppi problemi; mentre il tuo corpo è lì a ricordarti quello che è appena successo e che bene o male devi continuare a guardare in faccia.”

Si avverte però la forza e la speranza di farcela a superare tutto questo. Soprattutto ci trasmette la voglia di condividerlo questo dolore perché chiunque altro stia vivendo questo particolare momento, leggendo, non si senta solo e non capito.

“Una lettera d’amore” del blog “Non si può tornare indietro” dalla Spagna

E’ una lettera d’amore particolare questa perché è scritta per un animale che non c’è più, una cagnolina che ha diviso tanta vita con la famiglia dell’autrice e che, ora che li ha lasciati, manca tanto. Si discute spesso dell’inopportunità di paragonare un animale ad un essere umano, ma credo che anche quelli suscitati da un animale siano sentimenti che gli interessati provano veramente e che, in quanto sentimenti veri, vadano comunque rispettati. E posso dire che questa lettera d’amore è chiaramente dettata dal cuore. Scrive l’autrice:

“Aika, sei stata passeggiate che mi davano tempo di pensare e rallentare.
Aika, sei stata la scusa per rimanere a casa tante volte, e passare tempo in famiglia.
Aika, sei stata il gioco del topo, su, dammi la sinistra, dammi la destra, aspetta, aspetta, salta. Mi piacerebbe avere un video di quel gioco, di come mi accontentavi, perché in fondo ero io che giocavo, e tu che mi facevi giocare.”

Con questo post abbiamo finito. Come sempre, buona lettura!


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