Eccoci al consueto appuntamento del lunedì con i post dei “Blog Italiani nel Mondo” che più mi sono piaciuti della settimana appena trascorsa. Come sempre in ordine di uscita:
♣ “Prossima destinazione Arabia Saudita” di Drusilla del blog “Amiche di fuso” dal mondo
Drusilla ci annuncia la sua prossima partenza per l’Arabia Saudita per ricongiungersi, dopo un anno passato in Italia, con suo marito. I sentimenti che la accompagnano già da ora sono un misto di paura, per il doversi adattare in un paese dove le libertà delle donne sono molto più limitate, ed eccitazione per tornare a vivere all’estero e riunire finalmente la famiglia. In merito ad alcune discussioni che ci sono spesso su questa destinazione, ci tiene però a dire che, pur non condividendone ovviamente i principi, il doversi attenere a delle regole che le impediranno per esempio di uscire senza l’abaya (abito lungo fino ai piedi), è in fondo una questione di rispetto che è giusto avere in ogni paese ospitante. Scrive:
“Con questo post non voglio fare polemica, ma vorrei solo fare chiarezza e precisare che vivere in un paese islamico come l’Arabia Saudita non significa annullarsi, perdere la propria dignità di donna, condividere le regole del paese. Significa semplicemente attenersi a queste regole, seguirle, rispettarle.
La parola rispetto è la base di ogni espatrio.”
♣ “Come se scattassi una fotografia” del blog “Flying Swallow” da Londra
Un post molto particolare. Sulla paura di non ricordare ciò che hai già vissuto e su come Londra sia una città che ha il potere di fartelo dimenticare. Sul non permetterglielo e scegliere già la prossima stazione salendo su un treno a vapore per andare avanti. Scattare però una fotografia mentale per essere certi di ricordare. In un’altalena fra l’andare e il restare dalla mente. L’autrice non ci fa capire appieno se la destinazione finale è un luogo fisico o solo un modo di essere. Scrive:
“Anche io ci ho provato. Ho cercato di plasmarmi alle consuetudini di questa città. Sono salita su un treno a vapore, promettendomi che per me non ci sarebbero state fermate se non l’ultima, quella che desideravo ardentemente ed il motivo stesso che mi ha portato a salire.
Ma non ci sono riuscita. Sono scesa, ad ogni stazione. E lì mi sono fermata. Per poco, per tanto o troppo.”
♣ “Spoiler: la prossima anestesia la faremo connessi a Facebook” del blog “Sogno Australiano” dall’Australia
L’autrice ci racconta gli ultimi istanti ed i suoi pensieri prima e dopo l’anestesia a cui è stata sottoposta per essere operata. Del suo sentire ancora più forte l’amore reciproco suo e del marito, del suo sentirsi fortunata per tanto affetto e nello stesso tempo sentirsi sola all’entrata in sala operatoria. E dell’avvenimento più importante che questo incidente ha provocato: il riavvicinamento a sua madre con cui non parlava da due anni. Scrive:
“Mi sentivo orfana.
Oggi non più.
Ed e’ successo tutto in pochi istanti.
Al cuore non si comanda.
Non tutto il male viene per nuocere.”
♣ “Come lunedì” del blog “Lettere da Berlino” dalla Germania
L’autrice ci racconta il suo sconforto di questo periodo in cui si trova a fare un lavoro di poca soddisfazione che le toglie energia e tempo. Sulle aspettative che aveva e di come siano andate distrutte. Un post che ci racconta l’altra faccia dell’espatrio: quando non si arriva all’estero con un nuovo lavoro già pronto, ma ci si deve conquistare tutto ed è indispensabile farlo per mantenersi. Scrive:
“Ci sono giorni che il cervello lo lascio sul comodino accanto al letto, giorni che distrattamente, per abitudine me lo porto dietro, e sono giorni terribili.
Chi dice “volere è potere”, “i sogni nei cassetti fanno la muffa” e altri luoghi comuni analoghi, non ha chiaramente bollette e affitto da pagare, io nel cassetto ci tengo le mutande, non ci tengo i sogni, quelli li ho portati in cantina, pronti ad essere buttati insieme alle altre cose alla prima occasione.”
♣ “Accettare ciò che è diverso…ancora riflessioni sulla scuola” del blog “I Cerruti in India…si trasferiscono negli States” dagli Stati Uniti
Un post molto interessante che contiene un principio utile non solo per il sistema scolastico ma, più in generale, per prendere con positività la vita all’estero. Vivere bene nel proprio paese d’adozione passa molto attraverso la capacità di accettare ciò che funziona diversamente da come siamo abituati. Cercando di vederne anche i punti di forza ed abbandonando il mero gusto critico. Scrive l’autrice:
“Accettare la differenza nel modo di vivere, di parlare, di vestirsi e anche di studiare è una dimostrazione di intelligenza e di apertura. Vivere in un paese nuovo accettandone senza critiche i funzionamenti è importante e questo anche a livello di funzionamento scolastico. Imparare a guardare senza utilizzare i nostri metri di misura può aiutarci a veramente mettere in valore i punti di forza e a passar sopra quello che ci piace meno.”
♣ “Io e te” del blog “Ma che davvero?” da Londra
Un post bellissimo scritto dall’autrice per la figlia. Un testo intimo, quasi sussurrato, pieno di tanto amore ed anche un po’ d’incredulità per aver generato una figlia così. Non tanto perché bella o altro, ma perché è solo lei. Diversa dalla madre in tanto e un po’ simile in qualcosa, ma sicuramente un essere a se come è giusto che sia. Scrive:
“Ti ho percepita come altro da me, come ‘te stessa’ fin dal primo istante, e questo sei rimasta. Viola, che non è Chiara né io voglio che le somigli. Non voglio che abbia le mie manìe o che realizzi i miei sogni. Non voglio che le piaccia la mia stessa musica o che legga i miei stessi libri. Voglio solo che i nostri mondi continuino a parlarsi sempre. Come due Paesi confinanti che beneficiano dai rapporti fra loro.”
♣ “”Sii gentile ed abbi coraggio”- l’arte perduta della gentilezza” ancora del blog “Ma che davvero?”
L’autrice prende spunto dall’ultimo film della Disney, Cenerentola, per riflettere su una qualità spesso bistrattata o interpretata come debolezza: la gentilezza. La qualità che viene spesso a mancare nelle persone indurite dagli eventi e difficoltà della vita. Da leggere non come punto debole, ma come punto di forza. Scrive:
“Compie la scelta di restare: restare nella sua casa mentre altre sarebbero scappati e restare se stessa mentre altre sarebbero cambiate. Una scelta che ha molto poco di debole e remissivo e molto invece di caparbio, di forte, di fedele. Fedeltà e fiducia nei propri valori sono quello che ‘centra’ e rende il personaggio di Ella equilibrato e determinato anche dopo che la tragedia si abbatte su di lei.”
Per oggi ho finito, buona lettura!