ELENA ORLANDI
LoSpazioBianco
2) Cinquemila chilometri al secondo di Manuele Fior (Coconino Press-Fandango) 3) Nessuno mi farà del male da Nessuno mi farà del male di Giacomo Monti (Canicola) 4) Barcazza di Francesco Cattani (Canicola) 5) Garibaldi di Tuono Pettinato (Rizzoli Lizard) 7) Yeti di Alessandro Tota (Coconino Press-Fandango) 8) L’inverno d’Italia di Davide Toffolo (Coconino Press-Fandango) 9) Quaderni ucraini di Igort (Mondadori) 10) Diario di un addio di Piero Scarnera (Comma 22)
Per l’originalità stilistica e per l’intelligenza che trasuda da ogni pagina e dalla storia tutta, per la capacità di chiudere il cerchio in maniera assolutamente inaspettata.
Per l’impagabile qualità del disegno, per l’uso ipnotico del colore, per l’impeccabile qualità tecnica dell’acquarello.
Per la limpida accuratezza del disegno, per la perfetta sintesi del racconto, per l’assurda realisticità del surreale.
Per il disegno insieme realistico ed evocativo, per l’efficace creazione di un’atmosfera tensiva, per l’indagine psicologica.
Per l’umorismo pervasivo, l’accuratezza linguistica e la profondità di documentazione storica.
Per la capacità di amalgamare citazioni culturali, sperimentazione e freschezza narrativa.
Per la riuscita rielaborazione attraverso elementi simbolici di una delle dinamiche più attuali e meno rappresentate della contemporaneità: l’immigrazione.
Per la denuncia di una delle più gravi colpe dello Stato italiano, per lo più sconosciuta e tuttora completamente rimossa: la deportazione e lo sterminio in campi di concentramento italiani di migliaia di cittadini sloveni.
Per la perfetta fusione di reportage, narrazione toccante e sapienza artistica.
Per l’affilata indagine autobiografica e la coraggiosa testimonianza etica sul valore della vita.