Mi è capitato, ultimamente, di riflettere su quanto spesso le ragazze negli young adult non siano questi grandi personaggi da cui prendere esempio, ma esseri invertebrati che ricordano di avere la spina dorsale solo nel momento in cui c’è da rincorrere il cattivo ragazzo di turno o ripiegarsi in un cantuccio a leccar le ferite che lui, inevitabilmente, ha lasciato, nell’attesa che ritorni sui propri passi e le salvi. Ma, per fortuna, esistono delle rarissime eccezioni che fanno alzare la media e ci regalano degli esempi di coraggio, forza d’animo e cocciutaggine pronte a far sbiadire tutte le altre nel paragone. Ecco spiegata la top ten (in nessun particolare ordine) di oggi!
Della serie Divergent, di Veronica Roth
Lo ammetto, qualche volta, specialmente in Insurgent, avrei voluto prenderla a randellate per questo suo altruismo che sfiora i limiti del suicidio più volte, ma, cavolo, ha coraggio da vendere. Lo dimostra fin da subito, nello scegliere la fazione, nel saltare per prima dal tetto, nel prendere, in seguito, sempre una decisione senza farsi spaventare dai rischi che corre. Avercene di protagoniste, scritte da donne soprattutto, così!
Della serie Throne of glass, di Sarah J. Maas
Non vorrei trovarmi nei paraggi dell’assassina di Adarlan, quand’è arrabbiata, perché è capace di scatenare la sua ira contro il mondo intero e state sicuri che ne uscirà vincitrice, sempre. Ma vorrei trovarmi nei suoi paraggi per osservarla da vicino: credo sia una delle ragazze di carta che più ammiro; appassionata, ironica, con un gusto nel vestire impeccabile, sa giocare col suo aspetto per ottenere quel che vuole e quando ama qualcuno lo fa con tutto il cuore, nonostante il dolore del passato, nonostante l’incertezza del presente. Ed è terribilmente intelligente, così tanto da spiccare in un contesto principalmente maschile, e se non è già solo questa una ragione per adorarla, io non lo so cosa dovrei aggiungere ancora.
Della serie The winner’s trilogy, di Marie Rutkoski
Al pari di Celaena, Kestrel. Fine stratega che sa anticipare le mosse altrui e agire di conseguenza, Kestrel non ha alcun bisogno di aver accanto un uomo per sapere di essere la protagonista della propria vita. Non a caso rifiuta costantemente di scegliere tra il matrimonio e l’esercito come le impone il padre: non ha la minima intenzione di lasciar che altri decidano della sua vita, sa esattamente cosa vuole e non esita a mettere in gioco tutta se stessa per ottenerlo. Anche col rischio di perdere. Anche, soprattutto, col rischio di rinunciare a tutto. È una tosta, Kestrel, che cade e si rialza, sbaglia e ci riprova, una ragazza dal cuore fragile che ha imparato a mostrarsi dura e tenace, che sa cosa significhi il sacrificio e quanto, talvolta, sia necessario lasciar andare chi ami pur di salvarlo.
Hazel Grace Lancaster
Di Colpa delle stelle, di John Green
Mi fa male il cuore, pensare a questo libro. Mi uccide il pensiero di una ragazzina che, messa di fronte all’inevitabilità della malattia, sceglie di tener tutti lontano per evitare il dolore che la sua morte causerà. Obbligano a pensare, il suo carattere, la sua tenacia, la sua intelligenza. Obbliga, lei, a provar emozioni che danno fastidio, scuotono, proprio come lei chiunque la incontri.
Ironica, prima tra le book-fangirl, intelligente, Hazel non è neanche lontanamente il suo tumore e arriva dritta dritta al cuore per il suo modo di essere, per quell’amore incondizionato verso gli altri che glieli fa porre sempre al di sopra di se stessa, per quella ferma opposizione alla benché minima forma di pietà e compassione. È un inno alla vita, per farla breve.
June Iparis
Della serie Legend, di Marie Lu
Sveglia, come solo una ragazzina appena affacciata alla vita può essere; altruista, oltre che determinata, sono solo alcuni degli aggettivi che userei per descriverla. Sebbene appaia fredda e distaccata, June è incredibilmente empatica e si interessa alle sorti degli altri, anche se non vuol né sa mostrarlo. Mi sono spoilerata la fine della trilogia, e, questo, non fa che farmela amare ancora di più. Leggere, per credere; da me non otterrete altre informazioni.
Eva
Della serie The hybrid chronicles, di Kat Zhang
Coraggiosa quanto testarda e tenera anima debole di Addie, rintanata in un cantuccio della sua mente senza alcuna possibilità di controllare i movimenti del corpo, Eva è il sostegno della sorella, l’amica fedele che non l’abbandona nemmeno quando questa è egoista e le nega le uniche possibilità di mostrarsi, parlare, vivere. Forte come pochi, Eva sacrifica se stessa pur di tenere al sicuro la sorella ed è disposta a barattare i frammenti di libertà che le vengono concessi pur di non mettere in pericolo Addie.
Della serie The raven cycle, di Maggie Stiefvater
Supponente, sarcastica, sensibile sono solo alcune delle caratteristiche mi vengono in mente per descriverla. Blue è la variabile che incrina l’armonia dei ragazzi corvo e, allo stesso tempo, il collante che li tiene assieme. Vive fin dall’infanzia col fardello di una premonizione che, se si avvererà, la vedrà assassina del suo unico vero amore e, per questo, raramente lascia che qualcuno le si avvicini troppo, nonostante la solitudine, pur piacendole, cominci a pesare un po’ troppo sulle sue esili spalle.
Alla ricerca, inoltre, del suo posto del mondo, di un angolino tutto suo del quale poter dire di esser padrona, e protagonista, Blue è tutto quello che le protagoniste ya dovrebbero essere.
Della serie The maze runner, di James Dashner
Lo ammetto. L’ho odiata, come qualsiasi altro personaggio della serie, fatta eccezione per Mihno, e più volte l’avrei volentieri malmenata ma se c’è una cosa che le ho sempre riconosciuto è la coerenza. Teresa non ha mai cambiato opinione, è sempre rimasta fedele a se stessa e a quello in cui crede, anche a rischio di perdere la fiducia di tutti, primo tra i quali il suo migliore amico, e in un mondo sottosopra come quello di Maze runner non mi sembra caratteristica da poco. Semmai il contrario.
Di Fangirl, di Rainbow Rowell
Sentirlesi vicini è semplice, se si amano la lettura, le fanfiction e i blog letterari, specialmente se si è nati sul finire degli anni Ottanta e l’esplosione dei social media ci ha connessi l’un l’altro con l’avvento del nuovo secolo. Però, per quel che mi riguarda, c’è anche una grande invidia, in senso positivo, che mi spinge a metterla in questa classifica. Cath è sì un’imbranata sociale che preferisce rintanarsi in camera a leggere anziché uscire il venerdì sera, ma mai una volta se ne vergogna. Accetta il suo modo di essere e veder la vita con occhi differenti dai suoi coetanei e non ha alcuna intenzione di modificarsi per inserirsi. Se non è una grande lezione da imparare questa…!
Dalla serie The host, di Stephenie Meyer
Se l’altruismo e la gentilezza avessero una forma visibile, sarebbe la sua, che una forma propria nemmeno ce l’ha. La delicatezza di Wanda, il suo saper sacrificar tutto quanto, persino se stessa, per chi ama, e il non chieder mai niente in cambio sono tra le cose che più ho amato di questo libro, vera e propria folgorazione dello scorso anno. È impossibile non adorarla e non voler essere, almeno per un briciolo, così teneramente libera da qualsiasi forma di egoismo.
Per forza di cose, mi son limitata a prender personaggi da libri che ho letto, anche se un sacco di altre ragazze avrebbero potuto entrarci. Penso alla Katniss della Collins, tanto per citare una delle più amate. Ma, ahimè, non ne ho ancora idea, quindi lascerò a voi il compito di aggiungerne qualcuna, quelle che più vi piacciono: fatevi sotto con le vostre eroine!