Ci sono delle mattine in cui non mi sveglio storta, il che dovrebbe segnalarvi che in generale sono difficile al buon’umore gratuito. Sì, sono ancora viva, e ne sono moderatamente soddisfatta, ma nulla di più. Quando il mio stato d’animo è questo sono davvero poco, pochissimo, quasi niente tollerante. Simpatia come se piovesse: il vostro personalissimo dito in un occhio. Ma tant’è “Il destino è quel che è, non c’è scampo più per me!”, dicevano in uno dei miei film preferiti (ma come, non hai visto Frankestein Junior?, allora sei scemo? piccolo esempio della mia verve di questo momento). Chiaramente mi becco spesse volte gli insulti del mio compagno e, il nostro risveglio, assomiglia a quelli del Mulino Bianco come Maga Magò ad Heidi Klum. E poi esco nel mondo, a lanciare anatemi su conoscenti e sconosciuti, ma non sono proprio pazza, faranno pur qualcosa questi esseri per farmi arrabbiare. Mi tagliano la strada in auto, mi superano in una fila alla posta (che diciamocelo equivale ad una dichiarazione di guerra, e io non mi tiro indietro), mi dicono “ah, stai leggendo/hai letto/leggerai beata te che hai tempo”. Eh NO, nononono, e pure no! Tante volte posso pure non rispondere, ma in mattine come queste NO. Ve ne suggerisco alcune di queste sortite da pazza, ma se siete dei lettori non potrete biasimarmi.
1) Sì, leggo tanto, cerco nei libri nuovi modi di uccidere (occhio da pazza), mi affascinano. Sai c’è chi lecca involontariamente veleno dai testi che legge (Il nome della rosa di Eco), chi “ingrassa” giovani donne rese calve per portar via loro il profumo (Il profumo di Suskind), chi viene addirittura ucciso da un primate (no, non ce l’ho con te) agile e fortissimo (I delitti della rue Morgue di E. A. Poe). Vuoi vedere che trovo ispirazione? (questo aggiungetelo abbassando il tono di voce e se riuscite a renderla roca ancora meglio)
2) Sì, conosco nella realtà solo stupidi, almeno nei libri sono io a scegliere chi debba rubarmi del tempo con le sue castronerie (fissate l’interlocutore). Ai vicini dementi, agli amici cretini e ai parenti invadenti preferisco Sherlock Holmes, le zie di Wodehouse o l’indomita Teresa Batista. Ma pure Topo Gigio è meglio di tanti.
3) Voglio scappare con la testa in un mondo che sia meno di merda di questo (se l’interlocutore è consigliere comunale ridacchiategli pure sul muso). Imparagonabili tanto le utopie quanto le distopie, meglio persino uno dei mondi paralleli di King purché non ci sia “certa gente” (e ammiccate, ammiccate da morire, come se aveste il tic peggiore mai visto in natura)
Non sono un topo da biblioteca, tra me e Firmino c’è parecchia differenza, sono una che alla tv e ai tempi morti preferisce un libro, quando vedo gente in metropolitana che conta i peli del naso ai vicini di carrozza mi chiedo “ma non potevi portarti un libro?”. Ecco, non ho più tempo di altri, solo lo investo diversamente e, se proprio non vorrete credermi, se continuerete a insistere dicendo che faccio squit, allora veniamoci incontro: non sono un topolino ma una pantegana dei navigli. Forza, ditemi ancora “beata te” stamattina.