Due giornate intense a Torino.Sabato, il primo giro allo stadio ed al museo della Juventus. Dopo l’arrivo e la registrazione in albergo ci era rimasto solo il pomeriggio a disposizione, quindi abbiamo optato per la visita allo stadio ed al museo della Juventus….
Beh, è stato entusiasmante vedere l’ambiente dove giocano i “miei” calciatori ed il museo, con tutti i cimeli della mia squadra, le foto dei campioni di oggi e del passato, le frasi che hanno detto riportate sulle pareti.
L’impianto sorge dove prima c’era il vecchio Stadio delle Alpi, costruito per i mondiali di Italia 90. Le misure del campo di gioco sono le stesse del precedente (105× 68), però la struttura è notevolmente più piccola in quanto è stata eliminata la pista di atletica. I posti (circa 41000contro i 69000del Delle Alpi) affacciano perciò direttamente sul campo, nello stile inglese.
Le “panchine” (in realtà comode poltroncine), sono inglobate direttamente nella tribuna e separate da essa da paratie trasparenti.
Il campo è ricoperto di zolle di erba vera che vengono illuminate, in caso di persistente brutto tempo, da apposite lampade.
Sui cornicioni, tutti gli anni in cui la squadra ha vinto dei trofei, (coppe o scudetti).
La particolarità di questo stadio è che è stato costruito interamente riciclando i materiali dell’impianto preesistente, del quale rimangono “per memoria” solo i blocchi di cemento del perimetro esterno.Ogni ingresso è studiato per accedere senza barriere architettoniche ed è quindi all’avanguardia in Europa. Assieme all’Olimpico del Torino ed all’Olimpico della Roma è uno dei tre stadi italiani che soddisfano tutti i requisiti richiesti dall’UEFA in quanto è molto innovativo a livello tecnico, e per queste caratteristiche è stato premiato nel 2012 con lo Stadium Innovation Trophy.All’interno, ristoranti e sale bar, un’attrezzatissima sala stampa e sala conferenze. All’esterno, il cosiddetto “Cammino delle Stelle”, in cui il perimetro esterno è stato suddiviso in 50 settori, ognuno dedicato ad un giocatore, il cui nome è riportato su una grossa stella dorata, che ha avuto particolare importanza per la squadra. Ci sono poi 39 stelle argentate, poste accanto alla stella dedicata al grande Gaetano Scirea, dedicate alle vittime della tragedia dell’Heysel, inoltre ci sono molte altre stelline, ciascuna contenente l’incisione del nome di tifosi che hanno partecipato alla campagna “Accendi una stella”, acquistando una piccola porzione della pavimentazione.
Siamo quindi passati alla seconda fase della visita, ossia quella al Museo. La cosa più importante è senza dubbio la sala dei trofei, però c’è un piccolo appunto da fare: le coppe sono illuminate a tratti da luci stroboscopiche, quindi la vista fatalmente ne risente. Pure fotografare è difficile,e per questo ho preferito postare un piccolo video trovato su YouTube. Seguono quindi le sale dedicate ai vari campioni con le maglie, sempre a mio parere, disposte in maniera errata: comunque sono riuscita a riprendere almeno le più importanti: quelle di due grandi Numeri 1 (Zoff e Buffon)
e quelle di tre grandi Numeri 8 (Tardelli, Conte e Marchisio),
nonché la maglia di Chiellini con la dedica dopo la vittoria sulla Roma :-) . Forse mi sono dilungata un po’ troppo, ma si sa…al cuore del tifoso non si comanda :-) .
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