Torino: al centro, in una soffitta di 12 mq vivono in 3. Muore in un rogo un clandestino

Creato il 27 novembre 2011 da Yellowflate @yellowflate

Torino, una soffitta in un bel appartamento muore Jalil Osmane, un clandestino, arrivato a Torino chissà quando. 39 anni senza documenti, rinvenuto carbonizzato in via   San Massimo 8. L’appartamento pare essere di di proprietà dei fratelli Catizone: Raffaele, Rosalia, Nina e Giuseppe. Giuseppe Catizone è sindaco eletto a Nichelino, un sindaco del PD. Quel che è più tragico è che in quella soffitta, secondo le testimonianze vivevano 3 tunisini, in meno di 12 metriquadri. La morte di Jalil Osmane, potrebbe essere causata da un corto circuito, che dovrebbe poi aver causato il rogo, facilmente diffusosi a causa del sottotetto e del pavimento il legno. Le indagini proseguiranno. I sospetti sono ed erano tanti, persino quella di una lite tra inquilini, ma pare che un giovane rumeno avesse tentato di spegnere l’incendio, provando a scassare la porta senza esito. Dalla Stampa si apprende che  Giuseppe Catizone ha dichiarato: «Quando ho saputo la notizia ho rischiato di svenire per lo choc. Ma posso chiarire che c’era un contratto regolare di affitto, siglato attraverso un’agenzia immobiliare e che il conduttore era uno straniero con regolare permesso di soggiorno». E gli impianti elettrici e le tubazioni del gas? «Tutto a norma. C’erano state le verifiche di legge nel giugno scorso, spiace per quanto è accaduto ma non abbiamo alcuna colpa. E’ stato solo un incidente». Forse il titolare dell’alloggio non era nell’abitazione. Tutto è molto difficile anche perchè la vittima era stata identificata nei mesi precedenti anche con altri nomi, l’autopsia renderà noti i veri motivi della morte.


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :