Torino: borse di studio per studenti volontari con i compagni disabili

Creato il 28 aprile 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online
apr 28, 2014    Scritto da giuliaporzionato    Attualità, Eventi, Piemonte, Torino 0

Torino: borse di studio per studenti volontari con i compagni disabili

L’Università di Torino ha deciso di rilanciare un programma di aiuto per studenti disabili. Lo farà tramite borse di studio da assegnare ad alcuni studenti dell’Ateneo, volontari disposti ad aiutare i compagni non autosufficienti. Nelle strutture di Unito, tra Palazzo Nuovo e CLE, sono presenti circa 190 ragazzi affetti da differenti tipi di disabilità, motoria e/o psichica, dall’autismo alla perdita delle gambe, dalla cecità agli attacchi d’ansia, alcune presenti sin dalla nascita. L’obiettivo della borsa di studio è poter sostenere e incentivare l’aiuto per ragazzi disabili da parte dei loro coetanei e compagni di corso. Secondo Nunzia Rocco, responsabile dell’ufficio disabili, l’idea che i volontari siano a loro volta giovani è estremamente positiva: -Non c’è aiuto migliore per un ragazzo in difficoltà che ricevere sostegno da chi si conosce, ha la stessa età, ascolta la stessa musica, frequenta gli stessi posti.-

Una vicinanza tra studenti che diventa quindi un aiuto pratico. Le borse di studio inizialmente programmate dall’Università sono 18, destinate, si legge, a “studenti-volontari”. Il numero potrebbe aumentare esponenzialmente, fino a un tetto di circa 200 assegnazioni, limite che viene costantemente raggiunto, secondo quanto la stessa Nunzia Rocco precisa. Le tipologie di borsa elargite sono due, specifiche per altrettante tipologie d’aiuto: una per l’accompagnamento, l’altra per il sostegno allo studio.

Non tutti gli studenti, ovviamente, potranno usufruire dell’opportunità; come per ogni borsa di studio, sono infatti richiesti dei requisiti specifici, che in questo caso risultano differenziati per i due compiti. Gli aspiranti “tutor” per il sostegno allo studio dovranno essere in regola con gli esami previsti e avere una media piuttosto alta, mentre per gli accompagnatori, il cui ruolo è meno intellettuale, sarà necessario essere muniti di patente e avere il numero di punti richiesto. Non sarà sufficiente, però, solo l’ottenimento della borsa. I “candidati” dovranno essere sottoposti ad un colloquio motivazionale e seguire un corso che insegnerà loro come lavorare con le persone affette dalle disabilità più diverse, dallo spostamento delle gambe di chi è impossibilitato a muoverle, alla gestione di una crisi di panico. Le cifre sono distribuite come segue: 1.800 euro per 200 ore di assistenza didattica, 3.072 euro per 300 ore di accompagnamento. L’esperimento è stato lanciato da una settimana e i risultati sono stati immediati, secondo Nunzia Rocco, che definisce il progetto come “uno dei più riusciti dell’università”: -Le candidature sono già arrivate a 230. L’abbiamo sperimentato: al di là di come avrà vissuto l’esperienza, gli studenti-volontari maturano una marcia in più.-


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