Ha parlato Alessio Cerci dopo la pesante sconfitta subita in casa dal Torino ai danni della Sampdoria, l’esterno granata chiede scusa ai tifosi per il gesto all’uscita del campo e sopratutto manifesta tutta la sua contentezza nei confronti di Immobile per la convocazione in Nazionale:
Dopo un inizio negativo avete provato a raddrizzare la partita, ma non ci siete riusciti, che cosa vi è mancato?
”Sì, purtroppo è stata una partita storta e sicuramente non all’altezza delle nostre possibilità, dispiace perché poteva essere una gara che se vinta ci avrebbe portato a quota trentanove punti permettendoci di essere a un passo dalla salvezza se non proprio salvi. Era una partita alla nostra portata e abbiamo fatto un passo falso. È andata così e dobbiamo guardare avanti”.
Che cosa è accaduto in settimana che vi ha portati ad essere diversi dal solito nell’approccio alla partita?
“Mah, dal di fuori è facile parlare di mollezza, la squadra scende sempre in campo per dare il massimo e a volte non ci riesce perché magari non è giornata o alcuni giocatori non sono in forma oppure perché subentra un pizzico di stanchezza o di non lucidità. Sinceramente io sono sceso in campo con la voglia di vincere e di fare bene e penso anche i miei compagni e parlandoci credo che ognuno abbia dato il massimo. Fa parte del carattere di ciascuno essere un giocatore di personalità o magari essere un po’ in ombra. Purtroppo è andata così, è stata una partita storta: nel primo quarto d’ora proprio non eravamo in campo, poi abbiamo reagito e cercato di creare e siamo riusciti ad avere qualche palla gol ed è stato bravo il portiere della Sampdoria a parare. Diciamo che abbiamo costruito delle azioni un po’ come venivano, sinceramente non è stata una prestazione brillante e non sono contento, però bisogna guardare avanti. Il Toro finora ha fatto un grandissimo campionato e sinceramente non mi aspetto altre polemiche perché sono orgoglioso di questa squadra”.
Quando è andato vicino al gol, è stato bravo Da Costa o lei ha sbagliato il tiro?
“Potevo aspettare a calciare, però lo stop era difficile e ho calciato al volo e alla volte la palla passa in mezzo alle gambe, Da Costa è stato bravo, ma io sinceramente potevo fare meglio, è andata così“.
Il pubblico si aspettava qualche cosa di più e ci sono stati anche dei fischi e lei alla fine ha avuto un gesto di stizza. Come mai?
“Chiedo scusa, ma non è stato un gesto di stizza nei confronti dei tifosi ma era rivolto alle circostanze e alle situazioni, io pensavo alla partita che avevamo perso e mi stavo facendo tra me e me delle domande. Mi spiace se i tifosi se la sono presa e chiedo scusa, ma non volevo insultare loro. I nostri tifosi sono stati sempre il dodicesimo uomo in campo, ci hanno sempre aiutato e io pensavo che in questa circostanza … il Toro ha cercato di tirare fuori il meglio e non è riuscito ad agguantare il pareggio … io mi aspettavo degli applausi che magari ci avrebbero sollevato un po’ il morale. Anche noi volevamo vincere e siamo scesi in campo per farlo, tutti vogliamo vincere, però ci sono anche queste giornate no, quindi penso che il pubblico debba capire e debba sempre ricordare quello che la squadra ha fatto in questi mesi e soprattutto quando siamo partiti sette mesi fa se non avrebbero messo la firma per vederci dopo ventisei giornate con trentasei punti e se lo si chiedesse a ognuno di loro direbbe di sì”.
Forse i tifosi sono delusi perché con il Bologna e con la Sampdoria avete perso in casa ed erano due squadre che in classifica avevano parecchi punti in meno di voi e in mezzo c’è stato il derby, anche lui perso, e un secondo tempo a Verona dove avete giocato invece molto bene ribaltando il risultato. Magari il pubblico vorrebbe sempre vedervi come nella ripresa con il Verona, non crede?
“Ma certo, capisco che a mente fredda si ragiona diversamente, ma a fine partita siamo tutti incavolati (ha usato un altro termine più colorito, ndr), sia io sia il mister sia i compagni e anche i tifosi giustamente hanno la libertà di dire e di esprimere quello che pensano. Tutti volevamo vincere oggi e festeggiare andando a casa sereni ed io partire per la Nazionale domani con il sorriso, però purtroppo è andata così, fa parte del calcio. Dobbiamo recitare il mea culpa perché non è stata una prestazione all’altezza del Torino e Cerci non ha fatto la sua più bella partita, però, ripeto, bisogna sempre ricordare quello che è stato il passato e quello che io e i compagni abbiamo dato in questi due anni. Penso che a Torino si debba essere orgogliosi di questo gruppo, abbiamo perso sei punti con squadre alla nostra portata, la Sampdoria e il Bologna sicuramente lo sono, ci dispiace tantissimo e spero che ci rifaremo con l’Inter“.
La bella notizia di oggi è che lei e Immobile siete stato convocati in Nazionale, per questo è contento?
“Immaginare un attacco formato da Cerci e Immobile in Nazionale contro la Spagna sarebbe una cosa eclatante, si sogna ad occhi aperti. Sono contento per Ciro perché in questa stagione si è sacrificato molto e si è messo subito in gioco dopo la stagione scorsa che non era stata brillantissima, ha fatto come me quando sono arrivato al Toro dalla Fiorentina. Si merita la convocazione perché è un ragazzo buono che si è guadagnato la Nazionale con molta grinta e personalità e soprattutto facendo gol importanti per la squadra, va ricordato. Per quanto riguarda Cerci e Immobile entrambi facciamo sempre quello che possiamo per la squadra, giochiamo per vincere ogni partita cercando reciprocamente di far segnare io lui e lui me, ma Cerci e Immobile non possono vincere le partite da soli”.