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Torino e lo sledge hockey, dai Giochi al Torneo Internazionale

Creato il 30 dicembre 2015 da Sportduepuntozero

L’ultimo ricordo torinese di Greg Westlake, Brad Bowden e Billy Bridges era probabilmente l’immagine di loro tre, insieme al resto della nazionale canadese di sledge hockey, sul gradino più alto del podio ai Giochi Paralimpici Invernali del 2006. Westlake (foto), originario di North Vancouver, aveva 20 anni, giocava da cinque e vantava già un’esperienza internazionale: il quarto posto ai Mondiali del 2004. Bowden, classe 1983 di Orton (Ontario), era in nazionale da quando aveva 15 anni e l’emozione di un oro olimpico l’aveva già assaporata ai Giochi Estivi di Atene, quando il Canada vinse il torneo di basket in carrozzina. Bridges, nato a Summerside sull’isola Principe Edoardo, aveva esordito con la maglia del suo paese nel 1998 a 14 anni, diventando il più giovane convocato di sempre in nazionale.

Greg Westlake, Brad Bowden e Billy Bridges non giocavano a Torino dal 2006, quando furono protagonisti sul ghiaccio di Torino Esposizioni. Sono tornati quest’anno, dal 7 al 12 dicembre, per la quinta edizione del Torneo Internazionale organizzato da Sportdipiù e IPC, che ha riunito al PalaTazzoli Canada, Italia, Corea del Sud e Norvegia (nell’ordine della classifica finale). Con loro c’era anche l’assistent coach Hervé Lord, ex giocatore e oro alle Paralimpiadi torinesi.

Allora erano poco più che ragazzi, ora sono tra i giocatori più esperti della squadra. Greg, attaccante, è il capitano. Brad e Billy, a dispetto della giovane età, arrivarono sotto la Mole con il titolo mondiale del 2000 conquistato a Salt Lake City, città che due anni più tardi li vide quarti ai Giochi. Dalla consacrazione di Torino in poi le loro tre carriere viaggiarono in parallelo, passando per medaglie mondiali e per il bronzo di Sochi.

Il torneo di sledge hockey del 2006 fu naturalmente un trionfo. Nel girone superarono Italia e Gran Bretagna, classificandosi secondi a causa della sconfitta contro la Norvegia. In semifinale piegarono la Germania, prima dell’altro gruppo, e in finale sconfissero 3-0 la Norvegia. Nel recente passato anche quattro scandinavi sono tornati nel capoluogo piemontese dopo qualche anno, per disputare il Torneo Internazionale: Knut Andre Nordstoga, Morten Vaernes, Stig Tore Svee e Rolf Einar Pedersen, il capitano.

Svee ha più di cinquant’anni e di medaglie olimpiche ne ha vinte quattro: un oro a Nagano nel 1998, due argenti consecutivi nelle successive due edizioni dei Giochi e il bronzo di Vancouver nel 2010. Le ultime tre le ha condivise con Pedersen, classe 1969, da alcuni considerato il miglior giocatore di sledge hockey della storia ma già famoso per aver vinto un oro e un argento nella velocità alle Paralimpiadi di Calgary (1988) e un altro oro nel fondo ad Albertville due stagioni più tardi.

A differenza del Canada, per la Norvegia non si trattava dell’esordio nel Torneo Internazionale di Torino, vinto nella sua prima edizione datata 2011 e sempre onorato con la partecipazione. Stesso discorso (ovviamente) per la nazionale italiana, che ancora oggi schiera cinque giocatori passati per le Olimpiadi del 2006 e già allora guidati dallo storico coach Massimo Da Rin: i piemontesi Andrea Chiarotti (capitano) e Gregory Leperdi, Werner Winkler, Bruno Balossetti (attualmente infortunato) e Gianluca Cavaliere.

È di quest’ultimo il primo storico gol azzurro in una manifestazione di sledge hockey, considerando amichevoli e incontri ufficiali. Lo realizzò proprio a Torino nel 2006, nel match del girone contro la Gran Bretagna. Gran Bretagna che nell’occasione si qualificò grazie alla vittoria di un torneo preolimpico nel quale superò, tra le altre, anche la Corea del Sud; che a Torino non era ancora mai approdata, ma che da qui è passata per preparare la squadra che cercherà gloria alle prossime Paralimpiadi, organizzate dal paese asiatico a Pyeongchang.

La foto è di Mauro Ujetto


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