Alle 15 di domenica 26 maggio, Torino è stata invasa dai ciclisti. L’ultimo weekend del mese ha portato una sospirata tregua dal tempo
Un momento del bike pride
Foto Greenpeace Torino, licenza CC BY-SA-NC
grigio e piovoso delle ultime settimane, e i cittadini ne hanno subito approfittato; si è tenuta, infatti, la IV edizione di “BIKE PRIDE!”, la manifestazione nata nel 2010 per l’orgoglio ciclista, inteso anche come stile di vita. Per richiedere al Comune una mobilità “nuova e intelligente” migliaia di ciclisti e non, con biciclette e mezzi ecologici, hanno pedalato per 8 km lungo il centro di Torino. Il servizio Bike Sharing ha inoltre messo a disposizione 50 delle sue biciclette.
Il percorso si è sviluppato dal Valentino al Parco Dora, passando per le vie del centro. I ciclisti hanno infatti invaso piazza Castello tra ruote e clacson, fino a raggiungere l’ex stabilimento Vitali.
Questa giornata fa parte degli Smart City Days di Torino, ma hanno partecipato anche associazioni ecologiste dal resto d’Italia, come VenTO, progetto di una pista ciclistica Torino-Venezia del Politecnico di Milano. All’arrivo è stato organizzato un villaggio di accoglienza con prodotti a km 0 e concerti live fino alle 22.
Tra i politici presenti all’evento, il sindaco Piero Fassino e l’assessore comunale all’ambiente Enzo Lavolta.
Fabio Zanchetta, presidente di Bike Pride: -Quella di oggi è una giornata di festa ma anche di rivendicazione da parte dei cittadini, che chiedono un ambiente urbano più vivibile. Da gennaio Torino si è dotata di un biciplan, un piano per la ciclabilità. Per far sì che non resti lettera morta chiediamo di destinarvi il 10% dei proventi delle multe. Del resto è il codice della strada che vincola le risorse a investimenti sulla sicurezza stradale.-
Tra le richieste del Bike Pride all’amministrazione figurano un maggior numero di piste ciclabili e più sicurezza sulle strade, intesa anche come rinnovo del manto stradale. La metà dell’introito garantito ogni anno dalle multe deve essere -appunto- utilizzato per la sicurezza stradale: 15% delle risorse per finanziare il Biciplan, 10 % per la creazione di “zone 30″ nei controviali (zone in cui il limite di velocità è appunto 30 km/h) e 5% dedicato a campagne di sensibilizzazione all’uso delle due ruote.