Torino, numero chiuso a lingue: blitz degli studenti

Creato il 25 gennaio 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Il consiglio del Dipartimento di Lingue dell’Università di Torino aveva appena concluso le votazioni. Molti favorevoli, pochi gli astenuti e i contrari. L’approvazione del numero chiuso sembrava ormai cosa fatta.
Ma è stato proprio nel momento in cui il professor Francesco Panero, direttore del dipartimento di Lingue e Letterature Straniere, si apprestava a leggere l’esito della riunione che è avvenuta l’”irruzione”.
I rappresentanti degli studenti di lingue e alcuni studenti di Studenti Indipendenti hanno interrotto la seduta, cercando di invalidare la votazione.
“E’ una vera e propria lotta frontale con il rettore e il Prorettore” dichiara Ludovico Astengo, Presidente del Consiglio degli Studenti.
“Non c’è stato quasi nessun dibattito nel Dipartimento sulla questione del numero chiuso” specifica “Oggi abbiamo interrotto la seduta per chiedere un posticipo, per poter esaminare i dati che abbiamo portato e che nessuno ha voluto considerare fino ad adesso”.

Ludovico Astengo racconta che “Durante la seduta il professor Panero ha ragionato in maniera matematica. Ogni anno si iscrivono 1300 matricole, di cui 300 sono gli studenti che alla fine abbandonano o non hanno risultati, che lui ha chiamato “scarti”. La sua idea è semplice: se eliminiamo questi “scarti”, diminuiamo l’abbandono e tutto migliora”.
Secondo Astengo però le cose non vanno considerate in questo modo.
“L’esempio del Dipartimento di Chimica è lampante” spiega “Lì dopo il numero chiuso le richieste per sostenere il test sono minori della disponibilità effettiva: tutti vengono presi”.
“Non è vero poi” aggiunge “che a rimanere fuori saranno proprio quei 300. Chi non può permettersi il test o chi avrà semplicemente sfortuna si vedrà chiudere le porte in faccia dall’Università”.

Inoltre non sono valide, secondo il Presidente del Consiglio degli Studenti, le altre motivazioni sostenute dal consiglio di Lingue.
“La fretta di approvazione è inesistente: il decreto ministeriale dà tempo fino al 5 maggio per decidere in merito al numero chiuso”.
Anche i criteri AVA, ovvero Autovalutazione, Valutazione periodica, Accreditamento gestiti dall’ANVUR, l’agenzia di valutazione del sistema universitario italiano, sono rispettati.
“Il numero di studenti per ogni professore e di ore massime di lezioni erogate sono nella norma”.
“Forse il vero problema” ipotizza Astengo “è tutto interno a Lingue. Non deve essere avvenuta a caso la scissione del Dipartimento di Asia e Africa, passata sotto il Dipartimento di Studi Umanistici. Forse si può capire a chi sono destinati questi “scarti”".

Le decisioni prese dal consiglio del Dipartimento di Lingue dovranno essere ora vagliate dall’Università di Torino, per decidere se la seduta sia valida o meno, a causa dell’interruzione degli studenti prima della sua chiusura.


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