Sgarbi ha effettuato un “tour” tra le opere esposte per spiegare le motivazioni delle sue scelte. “C’erano
600 artisti rimasti fuori dalla Biennale – ha spiegato Sgarbi – qui trovano il loro spazio”. Non a caso il leitmotiv sgarbiano per la manifestazione è “concedere agli artisti la dignità della propria esistenza”.
Sgarbi ha spiegato che “non sempre la notorietà è sinonimo di valore artistico”. “Io - ha aggiunto – non mi lascio suggestionare dal fatto che uno non è famoso. Qui riveliamo artisti meritevoli che sono rimasti nascosti”.
Sono presenti, tra gli altri, il fotografo Giordano Morganti, gli scultori Brunivo Buttarelli e Ruben Esposito, il ceramista Roberto Giannotti, la fumettista Barbara Zucchi, l’artista intermediale (pittrice e musicista) Carina Aprile, le installazioni interattive di Vincenzo Marsiglia e le pitture di Teresa Noto, di Claudio Magrassi, di Max Marra, di Michele Giannattasio e di Franco Tarantini.
Fra gli artisti torinesi Enrico Colombotto Rosso, Angelo Barile e Xel. Al loro fianco anche alcuni nomi noti non legati solo al mondo dell’arte come Dario Ballantini, il comico di Striscia la Notizia, il musicista Andy, già Bluvertigo e il cantautore Ivan Cattaneo. Coordinatore Generale della mostra è Giorgio Grasso, mentre il direttore artistico è Giorgia Cassini.
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