Grazie ad un'orbita quasi equatoriale, che verrà mantenuta per tutto il 2015, la sonda della NASA Cassini ha di nuovo l'opportunità di incontrare molte lune Saturno. Il primo "non-targeted encounter" con Rhea, del 10 febbraio, aveva regalato fantastici mosaici. Adesso, è stata la volta di Giapeto ( Iapetus).
Per circa una settimana la Narrow Angle Camera ha ripreso con regolarità immagini del terzo satellite naturale di Saturno, con una buona vista sull' emisfero nord della luna.
Dal 26 marzo al 1 aprile, Giapeto è stata osservata con diversi filtri, dall'infrarosso all'ultravioletto.
La composizione in apertura, disponibile in dimensioni originali sul nostro album di Flickr, mostra i 38 set di scatti, ciascuno composto da due infrarossi (CL1 IR3 e CL1 IR1), un verde (CLI GRN) e un ultravioletto (CLI1 UV3).
Durante le riprese, la Cassini si è mossa quasi di pari passo con Giapeto, per cui è stata in grado di riprendere immagini da una distanza più o meno costante (circa un milione di chilometri), per un'intera settimana. Qui sotto, la luna e la posizione della sonda, rispettivamente per il 26 marzo e il 1 aprile, ricostruita con il NASA Solar System Simulator.
Ed ecco l'animazione ottenuta allineando (al meglio!) i frame dell'intera sequenza.
Giapeto, con la sua distintiva colorazione a due toni yin-yang, è una delle lune più colorate del sistema di Saturno e del Sistema Solare.
Nonostante le recenti osservazioni sono avvenute da una distanza ben maggiore rispetto a quelle del flyby del 2007, durante il quale la sonda aveva sfiorato i 3.000 km dalla superficie, questo sorvolo è stato uno dei più vicini della fase Solstice Mission ed aiuterà a completare e a migliorare le mappe della luna.
Iapetus - settembre 2007 (N00092006_24)
Credit: NASA/JPL/Space Science Institute - Processing: 2di7 & titanio44
Nel 1915 Einstein completò le leggi della relatività generale, segnando una svolta nella concezione dello spazio e del tempo. Si apriva così la nuova frontiera degli studi sul misterioso fenomeno astronomico dei buchi neri. In questo volume, Kip Thorne racconta le scoperte e le false piste della ricerca sull'argomento, esamina le conseguenze della teoria dello spazio curvo e le possibilità offerte dalla fisica dei quanti.. Leggi tutto: " Buchi neri e salti temporali. L'eredità di Einstein
"