Per una volta vorrei non parlare solo di green economy ma di sogni. Non bisogna mai smettere di sognare, tantomeno un futuro sostenibile. Anche una rubrica del mio blog è intitolata a un mio modesto sogno nel cassetto: la città di Barcellona.
Per questo “Bianco, rosso e green economy” accoglie e volentieri pubblica l’appello del collega Roberto Bonzio fondatore di Italiani Di Frontiera. Con lui ci siamo trovati a lavorare insieme nel lontano 1995: Roberto era redattore economia al quotidiano Il Giorno di Milano ed io, l’ufficio stampa del WWF Italia. Roberto è poi passato alla Reuters e da lì la sua curiosità lo ha portato, per sei mesi, ad essere un Italiano di Frontiera. Da solo, in aspettativa e con la famiglia, ha vissuto a Silicon Valley dove ha raccolto le esperienze dei tanti italiani che vivono in America e che sono capaci, ieri e oggi, di tentare nuove imprese.
Tante nuove imprese, coraggiose e controcorrente, nascono ogni giorno nel settore green, così come racconta il mio blog. Tante però scompaiono o stanno scomparendo senza neanche l’attenzione che si meritano. Se vogliamo guardare al futuro con fiducia, dobbiamo tornare a sognare e lo possiamo fare con modelli diversi da quelli adottato finora: la green economy è sicuramente uno di questi.
E’ quanto afferma il manifesto che Italiani di Frontiera ha appena lanciato online, con una pagina web dedicata, Tornare a Sognare, appositamente realizzata da Luca Perugini autore pure del sito IdF (grande Luca!), un appello che annovera tra gli amici primi firmatari fior di connazionali, come Stefano Beraldo amministratore delegato di Coin, Fabrizio Capobianco fondatore e presidente dell’italoamericana Funambol, Lorenzo Thioneche dopo aver gettato le basi del motore di ricerca Bing di Microsoft, oggi sta producendo un musical a Broadway.