di Nicola Pucci
Dopo otto anni di dominio ininterrotto, Novak Djokovic sconfigge Rafael Nadal e spodesta il principe del Torneo di Montecarlo.
Novak Djokovic in trionfo al Torneo di Montecarlo – da eurosport.fr
Ma prima di dar dettaglio della recita monegasca del serbo che ora più che mai si merita la palma di numero 1 al mondo, mi permetto una divagazione tricolore: legittimare cioè le speranze azzurre di tornare ad esser protagonisti del tennis al maschile annotando la settimana da incorniciare del Fabio Fognini nostro. Il ligure, diciotto anni dopo Andrea Gaudenzi che nel 1995 trovò a sbarrargli la strada il Muster imbattibile di quella stagione nonchè collega di scuderia a casa Ronnie Leitgeb, accede alla semifinale battendo Andreas Seppi, capofila italiano del ranking al numero 18, scavalcando Albert Ramos, cliente rognoso uscito dalle qualificazioni, liquidando Tomas Berdych, troppo bello ma anche troppo perdente, asfaltando Richard Gasquet, talento di Francia da anni atteso all’esplosione, per poi arrendersi ormai scarico a Djokovic con l’eloquente risultato di 6-2 6-1.
Già, Nole l’irriducibile, che ripete le due finali datate 2009 e 2012 ma stavolta sbertuccia il “non c’è due senza tre“. Non doveva esserci a Montecarlo, Nole l’irriducibile, per un infortunio alla caviglia che lo ha tenuto in dubbio fino al giorno dell’esordio. E la sua assenza, di Nole l’irriducibile, avrebbe favorito parecchio il principe Nadal, fermo da più di un mese e già in difficoltà ai quarti di finale col bulgaro che tanto assomiglia al “magnifico” Federer, Grigor Dimitrov. Invece, Nole l’irriducibile, si presenta all’appello, barcolla pericolosamente ai primi due turni con Youzhny e Monaco a cui concede un set per poi vincere di rimonta, cresce di livello nel match con Nieminen, surclassa Fognini, infine disegna la prova perfetta in finale. 6-2 7-6 al maiorchino a cui ha strappato la corona di re del mondo e a cui ora soffia pure il trono del principato.
Sì, principe Nadal è spodestato, il tennis ormai è pronto a scrivere una nuova era: quella di Nole l’irriducibile.
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