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Torniamo a parlare di concorsi

Creato il 11 novembre 2015 da Beltane64 @IrmaPanovaMaino

I concorsi sono e restano una nota dolente: dunque, torniamo a parlare di concorsi

Torniamo a parlare di concorsi

Avevamo già trattato questo argomento, cercando di capire se, effettivamente, partecipare a un concorso, un contest o un premio letterario potesse essere più o meno utile. In effetti, taluni di questi eventi possono servire da trampolino di lancio per alcuni autori, se non altro perché possono diventare il reale specchio di gradimento e la conferma del valore di quanto si è scritto. Soprattutto quando si ha a che fare con concorsi non truccati ma concreti e trasparenti. Bene, partiamo di nuovo da questo punto: come fare a riconoscere un concorso affidabile da uno taroccato?

Ve lo diciamo subito: non è facile!

E non lo è per diverse ragioni, a partire dai parametri presenti in un bando, da ciò che viene richiesto e dal comportamento successivo dell'organizzazione. Direte: cosa c'entra il dopo? Ebbene, c'entra eccome. Ma facciamo un passo alla volta.
Come già vi avevamo dettoQUI sarebbe sempre meglio prediligere quegli eventi che non comportino una tassa di iscrizione, ma è anche vero che se i premi sono in denaro e le cifre sono appetibili, allora una tassa, che resti sotto i venti euro, è giustificata. Il bando deve essere chiaro, anzi chiarissimo e ci deve essere una email, un numero di telefono o qualsiasi altro mezzo per poter contattare l'organizzazione e ottenere risposte in tempo breve, non dopo settimane... o addirittura mesi. Se dall'altra parte ci sono persone che lavorano a un progetto in cui credono e per il quale sudano sette camice, allora qualsiasi dubbio vi verrà chiarito alla velocità della luce, in modo piuttosto esaustivo. Ma se dall'altra parte esiste solo una situazione di comodo, allora potrete anche aspettare all'infinito una risposta che non arriverà mai. Quindi, bandi chiari che, in caso di pubblicazione con un editore, diano il nome dello stesso e la modalità con cui avverrà la stessa pubblicazione. Non c'è alcuna soddisfazione nell'arrivare primi, pensando di aver trovato finalmente una via per l'editoria, e ritrovarsi con una CE a pagamento che cerca di riscuotere.

Inoltre, fate attenzione alle modalità di ritiro del premio.

Torniamo a parlare di concorsi
Se la partecipazione alla premiazione è obbligatoria (altrimenti non vi daranno nulla) allora fate bene i vostri conti e cercate di capire cosa vi verrebbe a costare un'eventuale trasferta. Detto questo, non sempre i concorsi nei cui bandi vi siano inesattezze o imprecisioni sono per forza tarocchi, così come non sempre i bandi impeccabili sono sinonimo di trasparenza e onestà. Anche gli enti che organizzano queste manifestazioni si sono fatti furbi e sappiamo bene che esistono realtà che cercano di portarvi direttamente in pasto alla EAP senza che nemmeno ve ne rendiate conto. E il classico esempio arriva, appunto, nel "dopo". Quel dopo che si manifesta con una telefonata (una volta usavano le email, ma adesso hanno scoperto che il telefono mette quasi sempre in difficoltà gli autori) in cui si annuncia che il vostro testo, nonostante il fatto che non sia arrivato primo, è stato comunque giudicato meritevole, di conseguenza, con un contributo da parte vostra il tale editore sarebbe disposto a pubblicarvi. Ed ecco che scatta la trappolona del "dopo". Voi non avete vinto perché il concorso era già prestabilito, però il vostro ego e il vostro orgoglio verranno leniti con una telefonata, personalizzata, in cui vi faranno credere qualsiasi cosa pur di portarvi a mettere mano al portafoglio. A questo punto fate un favore a voi stessi: ponetevi dei dubbi e cercate delle risposte!

Torniamo a parlare di concorsi
Ma il discorso non finisci qui, esistono altri contest in rete, non propriamente dei concorsi e ne abbiamo parlato QUI, in cui vi verrà detto di rendere pubblici dei testi, attraverso dei sistemi di inserimento vario (facebook, siti, form e altro), in cui vi dovranno votare e in cui, se arriverete primi, otterrete una grande visibilità in rete e, talvolta, un contratto editoriale. Ebbene, dato che ne facciamo uno anche noi (7 giorni di follie), sappiamo bene cosa questo voglia dire. Tuttavia, per trasparenza, noi alla fine dell'anno relativo al contest una pubblicazione la facciamo, riunendo tutti i pezzi che sono stati messi in gara, l'ebook viene inserito in rete gratuitamente, il suo prezzo è 0 (quindi download gratuito) e i diritti restano a pieno titolo degli autori. Quindi, il nostro guadagno è quello di poter dare visibilità a delle Penne meritevoli. Detto questo, quando decidete di partecipare a manifestazioni simili, fate un rapido calcolo e chiedetevi se vale la pena esserci o se finireste solo per oliare degli ingranaggi che, a voi, non renderanno nulla. E lo diciamo anche a nostro discapito perché questo ragionamento potrebbero anche farlo i nostri autori.

Concludendo, il mezzo migliore per sapere se partecipare a un concorso o no è e resta sempre quello dell'informazione. Il web ormai fornisce diverse opinioni che possono essere consultate, esistono anche gruppi su fb o su altre piattaforme in grado di darvi le giuste indicazioni e suggerimenti su quanto possa essere trasparente un determinato evento o quanto possa essere prestigioso. Quindi, prima di gettarvi a capofitto in qualcosa che potrebbe diventare più una grana che una gioia, informatevi e informatevi ancora.


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