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Torre Annunziata, agguato nella note per regolamento di conti. Uccisi due fratelli

Creato il 31 maggio 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

E’ la pista dell’usura quella maggiormente accreditata dagli investigatori per fare luce sull’agguato in cui sono morti i fratelli Roberto e Giovanni Scognamiglio, al piano terra della villetta in cui abitavano, in via Andolfi, a Torre Annunziata.

Foto di repertorio (goinfo.it)

Foto di repertorio (goinfo.it)

L’ora della duplice esecuzione, eseguita nell’ambito di un regolamento di conti, si aggirerebbe intorno alla mezzanotte di ieri. Secondo gli uomini della Squadra mobile di Napoli, i due avevano, probabilmente, un appuntamento con quelli che poi sono diventati i loro assassini. Al piano di sopra, c’erano i figli, piccoli, di Giovanni.

E’ ipotizzabile che ad uccidere gli Scognamiglio, il primo morto all’istante, il secondo in ospedale, siano stati più di due. Forse, un commando, circostanza che deve essere ancora provata. Sul pavimento della tavernetta, dove è stato rinvenuto il cadavere di Roberto, c’era una pistola, calibro 9 Luger, con il serbatoio ancora pieno, 10 proiettili, ed un colpo in canna.

Non si esclude che l’arma possa essere appartenuta ad una delle vittime. I fratelli Scognamiglio, nel febbraio 2011, salirono alla ribalta della cronaca, unitamente al padre, in seguito ad un arresto con l’accusa di usura. Stando alle indagini dell’epoca, gli Scognamiglio imponevano tassi usurai, anche fino al 170% all’anno. Nella loro morsa erano finiti una ventina di imprenditori, non solo della zona. Soldi, successivamente, riciclati in diverse attività tra cui anche un centro scommesse.

(agi.it)

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