di Emiliano Morozzi
4 aprile 1973: esattamente quarant’anni fa, venivano inaugurati due grattacieli che sarebbero passati tristemente alla storia, le Torri Gemelle di New York, i due edifici principali del complesso noto col nome di World Trade Center. Nati dall’iniziativa di Rockfeller, che voleva costruire la sua creatura nel bel mezzo del cuore finanziario del pianeta, la Lower Manatthan dove aveva sede anche la borsa di Wall Street, i due grattacieli identici dovevano abbattere il longevo primato di altezza dell’Empire State Building, simbolo fino a quel momento inconfondibile della città insieme a opere come il ponte di Brooklyn o la Statua della Libertà.
I resti delle Torri Gemelle dopo l’attentato
Progettate dall’architetto Yamasaki e realizzate dall’ingegnere Robertson, le due torri furono costruite nell’arco di sette anni: nel 1966 infatti cominciarono i lavori per l’edificazione della Torre Nord e di alcuni edifici minori facenti parte del complesso, come il lussuoso hotel Marriott, e due anni più tardi fu dato il via alla Torre Sud. Al completamento dei lavori, nel 1973, i due edifici dalla forma identica batterono il record di altezza dell’Empire State Building, ma il loro primato durò soltanto un mese, perché il 4 maggio 1973 i due palazzi furono raggiunti e superati in altezza dalla Sears Tower di Chicago.
Nonostante questo effimero record, le Torri Gemelle divennero ben presto un simbolo della città di New York: i due grattacieli infatti spiccavano con la loro mole e la loro altezza nello skyline della Lower Manatthan, l’estremità dell’isola che spesso viene immortalata nelle foto dei turisti che la guardano dal fiume Hudson. Un simbolo da cartolina, ma anche il simbolo di un potere economico che spesso non guarda in faccia a nessuno, strangolando le economie di intere nazioni. Un simbolo da abbattere, per coloro che l’11 Settembre 2001 decisero di distruggerle con il più clamoroso e sanguinario degli attentati terroristici: intorno alle nove del mattino, due aerei di linea furono fatti schiantare contro le Torri Gemelle, che crollarono in seguito allo schianto, provocando migliaia di vittime. Le immagini di quel giorno hanno fatto il giro del mondo e quell’attentato ha lasciato dietro di sé una lunga scia di sangue: anche se la mente di quelle stragi, Osama Bin Laden, è stato ucciso dalle truppe speciali Usa, i suoi discepoli continuano a seminare morte in un Afghanistan logorato da una guerra che sembra infinita e che neppure la potenza militare americana riesce a spegnere.
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