Quando ancora avevo i nonni sentivo dire in casa che avevamo lontani parenti a Benevento e pertanto questa città mi era entrata sia nel cuore che nella mente, poi a livello scolastico cominciai ad apprendere i contrari (proprio a scuola) e quindi entrò prepotentemente nella mia zucca (interessi agri sociali!) il termine “Maleventum“.
Poi nell’età del non proibizionismo appresi che la parola “Strega” poteva uscire dallo sfregio femminile ed andare da un buon libro (raccomandato o raccomandabile) ad un certo liquorino giallo, dolciastro e adatto anche alle gentili dame.
Oggi vedendo che i lettori cercano essenzialmente un dolce quale strumento di risposta alle tante amarezze della polis ho indagato e incrociato queste premesse: ecco allora il Torrone al liquore di Benevento, prodotto di tradizione locale.
Poi ho visto pure che oltre ai 4 italiani che mi leggono ci sono 3 Nord Americani e questo torrone , per via dell’immigrazione è ben noto finanche là e forse in Canadà!
Che dicono i saggi, forse meno di 36:
Torrone fatto a mano con forma di cuore ma nel periodo natalizio (ma come non dobbiamo essere più buoni?) viene prodotto a stecca con pezzature intorno ai 200gr.. Pasta morbida ricoperta di uno strato molto sottile di cioccolato. Si conserva a 12 gradi e la lavorazione non consente di ottenere pezzi con peso non inferiore a 18-20 gr.
Oggi a Benevento sono pochi produttori (artigianali e industriali) e il web ne dà subito diffusione, quindi magari cominciando da Wikipedia si fa un bel giro italico! Toh pure a Camerino, la dotta, rozzicavano lu torrone, dolce biondo…
torrone al liquore di Benevento