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Torta di mele rosa dei Monti Sibillini al Brandy: ma chi ha paura di invecchiare!
Da Andantecongusto @AndantecongustoQualche giorno fa, proprio dopo la scadenza non proprio indolore del mio nuovo compleanno, sono ricaduta nella solita elucubrazione sul tempo che passa.
Che passa troppo in fretta. Che passa senza controllo.
Insomma, a me è sembrato che la decade dei 30 anni sia volata in un attimo, ma quella dei 40 è come se fosse durata niente, in particolare da quando è nata mia figlia.
Il colpo di grazia me lo ha dato un film sul quale ho riso fino alle lacrime e che consiglio vivamente a tutte le mie amiche e le mie lettrici che si avviano alla ferale celebrazione del mezzo secolo: Ci vuole un gran fisico, con la strepitosa Angela Finocchiaro.
Se non lo avete ancora visto, fatelo. E non perché sia un film magistrale, di stupenda scrittura o di particolare profondità.
Ma perché fa ridere, tanto, su qualcosa che invece a noi donne provoca momenti di depressione convulsa: invecchiare.
Se per gli uomini invecchiare è direttamente proporzionale all'idea di perdere la propria potenza di maschio impollinatore, per noi donne tutto è legato all'esteriorità, alla bellezza che sfiorisce lasciando spazio solo ad un lontano ricordo di ciò che siamo state.
A partire dai rituali mattutini (una decina di creme e cremine spalmate, massaggiate, schiaffate, picchiettate sulla faccia e dintorni), la ginnastica facciale nei tempi morti (in macchina al semaforo con smorfie esilaranti), l'indagine su cedimenti corporei e volumi non richiesti, le nottate insonni, le caldane violente al limite dell'autocombustione (esiste, vi giuro), i malumori e la rabbia controllati con respirazioni da partoriente, i rapporti con figlia adolescente ribelle e madre settantenne con atteggiamenti da liceale, guardando questo film ho riso tanto, ma tanto, fino alle lacrime ed al singhiozzo, in presenza di un marito basito ed una figlia che ogni tanto sgomitava il padre chiedendo "ma cosa le prende"?
Forse era un momento particolare, ero stanca e un po' giù, ma la Finocchiaro con questo film, si è trasformata nel mio "angelo della menopausa"(e se guarderete il film capirete di cosa parlo).
Ci vuole grande intelligenza e sensibilità nel prendersi gioco di sé con la stessa leggerezza con cui questa attrice si è buttata in questa parte. Che certamente la rappresenta, ma che rappresenta tutte noi, senza distinzione di ceto sociale, colore o conto in banca.
Non solo noi nel mezzo del cammin di nostra vita, ma anche voi, belle, fresche, polpose ed atletiche 20/30enni, perché nessuna scampa a questo difficile passaggio.
Il mio invito di oggi è quindi di guardare Ci vuole un gran fisico se vi vengono le paturnie da compleanno in arrivo e di farlo in compagnia di qualche cara amica e qualcosa di buono da mangiare, come questa torta di mele assolutamente strepitosa.
Facendo un esercizio di meditazione concentrato su un unico, saggio, liberatorio mantra: ECCHISENEFREGA.
Ingredienti per una tortiera di 26 cm
220 g di burro morbido
200 g di farina 00
200 g di zucchero
4 uova medie
1 cucchiaino di lievito
5 mele rosa dei Monti Sibillini
gelatina di mele cotogne
3 cucchiai di Brandy
Sbucciate le mele, dividetele a spicchi e quindi riducetele a fettine dallo spessore di 5 mm.
Mettetele in una ciotola, versatevi il Brandy e mescolate con un cucchiaio. Coprite con la pellicola e fate riposare il tempo che preparate l'impasto.
Separate i tuorli dagli albumi.
Sbattete i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto gonfio e pallido.
Incorporate il burro che deve essere ben morbido ma non sciolto, e lavorate la cream fino a che non sarà uniforme.
Successivamente unite piano alla volta, la farina setacciata con il lievito.
Per ultimo aggiungete gli albumi, che avrete montato a neve ben ferma. Prima un cucchiaio per ammorbidire l'impasto, quindi successivamente il resto che dovrete incorporare con una spatola, mescolando dall'alto in basso.
Foderate la tortiera con carta da forno quindi versate la metà dell'impasto e distribuitelo su tutta la base aiutandovi con una spatola.
Sgocciolate le mele e distribuitene metà sulla superficie in senso circolare non troppo vicine l'una dall'altra, infilandole leggermente nell'impasto in maniera obliqua.
Coprite le mele con il resto dell'impasto e ripetete l'operazione con il resto delle mele, sistemandole con grazia sulla superficie, senza spingerle troppo nell'impasto.
Cuocete a 180° per c.ca 45/50 minuti (fate la prova stecchino), e fino a che la superficie non sia bella dorata.
Lasciate intiepidire su una gratella quindi sformate e spennellate la superficie con gelatina (io di mele cotogne) o con marmellata di pesche o albicocche diluita con una goccia di brandy.
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