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Torta di pesche e frutti di bosco al profumo di cardamomo

Da Tatianadigrazia
Torta di pesche e frutti di bosco al profumo di cardamomo
La leggenda racconta che crescesse sui giardini pensili di Babilonia e che poi fosse stato importato in Grecia. Di certo c’è che sia i Romani e i Greci ne facevano uso, specialmente per le preparazioni di profumi. Nel libro “Le mille e una notte”il cardamomo viene citato più volte come un potente afrodisiaco. Presto vi parlerò di questa spezia raccontandovi qualche curiosità in più.Per uno stampo rettangolare (32x25cm)La frolla:500 g di farina 0100 g di fecola di patate500 g di burro freddo300 g di zucchero finissimo2 uova3 g di sale¼ di cucchiaino di bicarbonato2 uova3 cucchiai di acqua freddavanigliaLa farcitura:250 g di frutti di bosco misti a piacere (ribes, more, lamponi e mirtilli)3 pesche gialle tagliate a spicchi2 cucchiai di zucchero semolato1 cucchiaio di semi di cardamomo macinatiZucchero a velo1 Mescola la farina alla fecola e disponi il tutto a fontana sulla spianatoia. Incorpora le uova leggermente sbattute e  lo zucchero. Unisci il burro freddo tagliato a dadini, il sale, il bicarbonato, la vaniglia e l’acqua fredda. Amalgama gli ingredienti con la punta delle dita lavorando poco il composto ed incorporando man mano la farina. Una volta raggiunta la giusta consistenza, avvolgi la pasta con la pellicola trasparente e lasciala riposare in frigo per almeno 60 minuti. 2 Accendi il forno a 210°. Riprendi la pasta frolla e dividila in due parti uguali. Fodera la teglia con la carta forno e stendi il primo strato di pasta frolla aiutandoti semplicemente con le mani. Aggiungi le pesche e i frutti di bosco, poi spolvera di zucchero e di cardamomo su tutta la superficie. Ricopri il tutto con la pasta frolla rimasta e cuoci alla temperatura precedentemente indicata per 30 minuti. Trascorso questo tempo diminuisci la temperatura del forno a 180° e continua la cottura per altri 25-30 minuti o finché la frolla non avrà raggiunto un bel colore ambrato sulla superficie e una consistenza asciutta. Servi anche tiepida con una spolverata di zucchero a velo.Con questa torta ho spesso abbinato a diversi  tipi di Moscato, quello che amo di più in assoluto per freschezza ed eleganza èquello prodotto dall’Azienda Agricola “Il Poggio” - Fraz. Poggio Alessi – 27047 Volpara (PV) da Roberto Alessi.   ***Da quando ho visto Klimt a Palazzo Reale me ne sono innamorata. Non sono una grande intenditrice ma quando mi trovo di fronte ad un’opera d’arte mi abbandono senza resistenze. Questo dipinto, che non era presente alla mostra di Milano, è di una sensualità stravolgente e chi mi conosce sa che non mi riferisco a niente di sessuale in se, ma semplicemente ad un qualcosa che riesce a lasciarti per un qualche istante completamente in balia dell’opera, senza che ti ricordi chi sei, dove sei, cosa fai, sei sposata o no, hai figli o no, sei uomo o donna. Certo, chi va a vedere una mostra o sfoglia un libro di Klimt si rende conto dell’imponente carica erotica dei suoi dipinti, ma le sue donne sembrano tutte miracolosamente assolte. Spesso la donna nuda non addormentata e che, per intenderci, guarda il pittore e poi noi dalla tela, ha quell’aria da seduttrice abituata che la rende consapevole della sua malizia e della sua futura condanna eterna. Ecco, le donne di Klimt hanno questa inconsapevolezza che le rende ancora più sensuali/seduttrici proprio perché perse in mondo, che è quello dell’artista, privo di condanne/giudizi ma solo tendente al piacere, alla sua ricerca, alla voglia di essere piacere. E’ interessante, ma non voglio addentrarmi in questo argomento, quanto l’uomo sia escluso dai dipinti di Klimt o visto comunque come un intruso, mai complice del gioco ma solo un osservatore. Gli artisti vedono il futuro molto prima della società.Mangiare questa torta che ha il sapore esotico del cardamomo e della frutta guardando questo dipinto ha il suo perché, credetemi. Il sottofondo musicale lo scegliete voi.Torta di pesche e frutti di bosco al profumo di cardamomo
Gustav KlimtDie Freundinnen ( Le amiche ) -1916-17Olio su tela 99 x 99 cm, bruciato nell'incendio del Castello di Immendorf (1945)

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