Tortino di amaretti e mascarpone ai frutti di bosco.

Da Marisa

Ricetta per persone n.

6

Ingredienti:

   120 g di mandorle sgusciate
   200 g di zucchero a velo vanigliato
   2 gocce di essenza di mandorle amare
   4 albumi
   20 g di zucchero semolato
   sale

Per farcire e accompagnare:

   250 g di mascarpone
   3 cucchiai di miele di acacia
   1,2 dl di liquore all’amaretto
   250 g di frutti di bosco misti
   2 cucchiai di zucchero semolato

Preparazione: 45’ + 15’ di cottura

  • Mondate e lavate i frutti di bosco, quindi lasciateli macerare per almeno mezz’ora con lo zucchero semolato e 2 cucchiai di liquore all’amaretto.
  • Nel frattempo riducete in polvere le mandorle senza spellarle e riunitele in una terrina con lo zucchero a velo, l’essenza di mandorle e 2 albumi non sbattuti.
  • Amalgamate bene il tutto, quindi incorporate delicatamente gli albumi rimasti, montati a neve fermissima con una punta di sale.
  • Con un cucchiaino, o con la tasca da pasticciere munita di bocchetta liscia, distribuite il composto ottenuto sulla placca foderata di carta da forno, formando dei mucchietti ben distanziati tra loro.
  • Spolverizzateli di zucchero semolato e cuocete in forno caldo a 160 °C per circa un quarto d’ora.
  • Sfornate e staccate delicatamente gli amaretti dalla carta, quindi lasciateli raffreddare.
  • Nel frattempo preparate la farcia lavorando il mascarpone con il resto del liquore all’amaretto e il miele, fino a ottenere una crema soffice e spumosa.
  • Componete i tortini nei piatti individuali, alternando gli amaretti con la crema al mascarpone, e completate con una piccola macedonia di frutti di bosco.

Vino consigliato:  la dolcezza del dessert richiede un vino gradevolmente dolce e vellutato, come il San Martino della Battaglia Liquoroso o il Valle d’Aosta Chambave Moscato Passito.

Il San Martino della Battaglia DOC è un vino bianco fresco e delicato, prodotto in una zona che comprende i comuni di Sirmione, Desenzano, Lonato e Pozzolengo in provincia di Brescia, oltre al comune di Peschiera in provincia di Verona. Si tratta dunque di una DOC interregionale tra Lombardia e Veneto. Si ottiene dalle uve di Tocai Friulano (minimo 80%) a cui possono essere aggiunte le uve di altri vitigni a bacca bianca raccomandati e autorizzati nella zona di produzione (massimo 20%). Il Tocai Friulano è un vitigno probabilmente di origini friulane come suggerisce il nome: il termine Tocai potrebbe derivare da un minuscolo gruppo di comuni friulani chiamati Toccais, oppure da un piccolo fiume friulano, Rio Toccai, o ancora dallo sloveno tu kay, che significa “di qui”. Questo vitigno dà il meglio di sé in Friuli, ma anche al di fuori della regione riesce a regalare vini di ottima qualità. Il San Martino della Battaglia Liquoroso si ottiene tramite alcolizzazione del mosto base, talvolta parzialmente fermentato. In questo modo la fermentazione si blocca permettendo così al vino di avere un alto residuo zuccherino e un’elevata gradazione alcolica.

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