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Totalizzazione contributiva, vantaggio da precari

Creato il 26 marzo 2012 da Weesh_growing_ideas @Weesh_web

Pensione. Una parola che di per se’ ha un significato che incupisce, poiche’ correlata al termine di un’attivita’ lavorativa e soprattutto ad un’eta’ anagrafica poco invidiabile. Che sovente terrorizza, se accostata all’incertezza di percepirla in futuro per i lavoratori di oggi (giovani, ma non solo).

Un esercito di questi possono essere considerati come atipici, cioe’ legati da forme contrattuali non tradizionali, spesso anticamera di precarieta’ e disoccupazione.

Con il passaggio per tutti al sistema contributivo per il calcolo della pensione, la manovra salva Italia dello scorso autunno ha lanciato un’ancora di salvataggio alle migliaia di lavoratori che vivono l’incubo di non poter godere da anziani di prestazioni pensionistiche. Moltissimi vantano contributi – spezzatino, da una cassa previdenziale all’altra, ondivaghi come il lavoro stesso.

Ora questi mini contributi, i vari micro periodi – quasi mai temporalmente consecutivi -, possono essere riuniti grazie alla totalizzazione contributiva.

Una svolta importante per co.co.pro. (collaboratori a progetto) e quanti altri prigionieri di contratti flessibili e di differenti datori di lavoro che, in precedenza, potevano sommare periodi contributivi a fronte di almeno tre anni consecutivi di lavoro. Una rarita’ per il mondo del precariato, per il quale gia’ intermittenza e’ un sostantivo dall’accezione positiva. Da qui a parlare di pensione ce ne passa, ma se non altro subentra la consapevolezza che anche un brevissimo periodo contributivo potra’ avere un suo peso.

A differenza della ricongiunzione (strumento che convoglia i contributi ad un unico ente che eroghera’ la pensione), la quale e’ onerosa, la totalizzazione e’ completamente gratuita: la somma dei contributi rimane virtuale ed ogni cassa previdenziale sara’ chiamata a pagare una fettina di pensione. I trattamenti liquidati costituiscono nel complesso una sola pensione, che è soggetta a rivalutazione e puo’ essere integrata al trattamento minimo, con onere a carico della gestione che eroga la quota di maggiore importo.

Alla totalizzazione puo’ accedere anche un individuo che sia stato sia lavoratore autonomo che dipendente e che quindi abbia versato i propri contributi alle due gestioni dell’Inps. Si possono, inoltre, cumulare i contributi versati per piu’ forme di assicurazione obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti e quelli versati alla casse di previdenza private degli ordini professionali.

La domanda per la totalizzazione va presentata all’ultimo ente previdenziale presso cui il lavoratore risulta iscritto.

 

Francesco Rella @Fallo Sapere


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