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Touch, touch rugby o touch football, un’altra palla ovale a Torino

Creato il 13 luglio 2015 da Sportduepuntozero

touch rugbyTorino-Rovigo in automobile, notte in tenda, sabato di partite, festa finale e una nuova notte in tenda, prima di una domenica di svago e del ritorno a casa. È il programma di un gruppo di amici, giocatori di touch della squadra torinese dei Leprotti Torino Touch. Il clima disteso e “vacanziero” della loro trasferta è lo stesso che accompagna le formazioni di tutta Italia che nel fine settimana si sono date appuntamento a Rovigo per giocare le finali nazionali. Ed è anche lo stesso che contraddistingue il loro sport, diretto discendente del rugby, da cui ha ereditato il fair play, lo spirito di squadra, il rispetto per chi perde, gli applausi per il vincitore e, naturalmente, il terzo tempo.

Anche nel touch la palla è ovale e può essere passata indietro o in orizzontale, ma non ci sono mischie né placcaggi e l’avversario si ferma “toccandolo”. Non si gioca con i piedi (niente calci né pali della porta e trasformazioni) e si segna esclusivamente con la meta, che vale 1 punto. In campo si scende 6 contro 6 e ogni squadra è composta da 3 ragazzi e 3 ragazze. Giovani e adulti giocano insieme e la componente fisica conta fino a un certo punto; decisiva è la tattica.

Questo sport ha origini australiane e nella terra dei canguri viene chiamato touch football; e in Europa è meglio conosciuto con il termine touch rugby. In Italia esistono due leghe, una legata alla FIR, l’altra alla Federazione Internazionale, che lo indica semplicemente come touch. I Leprotti Torino fanno parte di questo gruppo insieme a un’altra ventina di squadre provenienti da ogni zona del paese, che dopo una serie di tornei durante la stagione si sono trovate a Rovigo per l’ultimo appuntamento dell’anno agonistico. Le competizioni svolte in precedenza sono servite per determinare una classifica e stabilire il tabellone del week end. I torinesi, quarti prima delle finali, hanno mantenuto la posizione.

La società è nata cinque anni fa, fondata dall’attuale allenatore e presidente, Emanuele Manzone, giocatore di rugby negli anni del liceo bloccato poi da un infortunio e tornato in campo con il touch. La squadra aggrega ragazzini ed ex rugbisti, che si trovano regolarmente tra i campi del CSI Bosso e di Collegno. Non sono l’unico gruppo esistente a Torino, perché al Valentino un certo numero di appassionati si ritrova abitualmente per giocare incontri amichevoli. Si chiamano Gipetouch e insieme ai Leprotti sono riusciti a portare in città i valori del rugby in una veste meno dura e accessibile a tutti.

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