Anche per ovviare a situazioni del genere nel futuro, ho recentemente aperto una pagina su FaceBook dedicata al romanzo (il link è anche sulla colonna destra del blog). Chi desideri essere al corrente di cosa accade al romanzo giorno per giorno può collegarsi e “farsi piacere” la pagina. Va da sé che se condividete la pagina con i vostri contatti non me ne lamenterò. :)
In questi giorni di attività frenetica l'episodio più rocambolesco è stata la perdita dell'aereo di rientro ad Amsterdam la mattina del 9 maggio: avevo sbagliato a leggere l'orario del volo e… perso! In undici anni non mi era mai capitato.
Poco male: l'editore ha approfittato abilmente della mia aumentata disponibilità di tempo per proporre un'ultima presentazione la mattina di domenica 12, al castello di Lettere (NA), nell'ambito di una manifestazione più ampia.
Ma le date degli appuntamenti sono state comunque consultabili e mi pare il caso di tirare le somme di quest'esperienza, tanto per vostro beneficio, quanto per riordinare le mie idee.
Visualizza Neapolis - Il richiamo della Sirena - Tour di Presentazioni in una mappa di dimensioni maggiori.
La presentazione del 3 maggio, a Caserta, era una partita in casa. Circondato da parenti e amici di ogni data, è stata un'occasione per rivederne tanti, tutti insieme. Lo spirito della serata è stato riassunto da mio padre, sorpreso dalla mia capacità di mantenere tanti amichevoli contatti per tanto tempo, pure a tanta distanza da casa.Nondimeno, già si evidenziavano i motivi principali delle presentazioni, con un accento particolare sul contrasto campanilista tra Napoli e il resto della Campania. Capirete: uno dei motivi principali del romanzo è un invito alla coesione territoriale…
La professionalità giornalistica di Maria Grazia Porceddu, precisa nei suoi commenti, e il raffinato gusto del Prof. Giuseppe de Nitto nello scegliere i motivi del romanzo da commentare, hanno però fornito spunti per interessanti scambi d'opinione.
Il 4 maggio, a Cerreto Sannita, presso la Biblioteca del Sannio, confesso che sulle prime mi sono sentito “in pericolo”. Ma come, io andavo a raccontare ai discendenti dei Sanniti (la fierezza delle cui origini non si è spenta nel corso dei secoli, ho potuto apprezzare) del grande inganno architettato ai loro danni dai Neapolitani?
Al contrario, il romanzo è stato accolto con l'orgoglio di chi vuole riscoprire la propria storia, ed ho così avuto l'opportunità di conoscere nientemeno che Davide Monaco, che gestisce sanniti.info, un sito che ho citato assai poco in precedenza e a torto, vista la tremenda importanza che ha avuto soprattutto nella fase di stesura iniziale del romanzo, quando ho assimilato nozioni sulla cultura e la mentalità sannita che, pur essendo diventate fondamentali per la coerenza del romanzo, si percepiscono sullo sfondo della vicenda, come un'atmosfera, e sono dunque difficili da citare. Faccio dunque pubblica ammenda per questa mia trascuratezza nel riconoscere al sito di Davide l'importanza dovuta.
Ancora una volta ha moderato l'evento la puntuale Porceddu, mentre il ruolo di relatore è toccato ad Antonello Santagata, che della Biblioteca del Sannio è l'anima, oltre che il presidente, e che ha saputo presentare i “miei” Sanniti per quello che ho cercato di trasmettere, oltre l'abusato stereotipo del barbaro montanaro. Un momento toccante c'è stato con la lettura di un brano da parte della regista di teatro Vincenza Di Caprio: una cosa è immaginare che altri leggeranno un proprio scritto, altra è ascoltarlo declamato pubblicamente.
L'evento del 5 maggio è stato il più articolato. Ben tre brani del romanzo sono stati letti dal bravissimo Costantino Di Criscio ad un pubblico nutrito, accompagnati da musiche, il tutto nella bellissima cornice della Biblioteca Villa Bruno di San Giorgio a Cremano.
San Giorgio confina con Napoli, quindi per me era un po' come saggiare il terreno di Parthenope.
L'organizzazione di Oriana Russo, impeccabile, e la puntualità dei commenti del Prof. Giuseppe Germano, hanno dato alla presentazione un'aria di salotto colto e rilassato pure in presenza di molti ascoltatori, e il mito delle sirene è stato un po' il filo conduttore della serata.
Il giorno dopo ho avuto l'incontro più traumatico con Neapolis. La Biblioteca Fra' Landolfo Caracciolo, un prezioso rifugio di antico sapere, è situata infatti nel cuore stesso dell'agorà, nel complesso di San Lorenzo Maggiore, all'incrocio tra Via dei Tribunali e San Gregorio Armeno.
Entrato da Porta Capuana, mi sentivo nei panni di Gavio che attraversava i campi dell'astu prima di giungere al centro abitato… E ho sentito il richiamo, prepotente!
Con Augusto Petito, il responsabile della biblioteca, abbiamo soprattutto inquadrato il romanzo come una forma rilassata di diffondere cultura e, nel caso della nostra terra, per aprire gli occhi sulla sua antica e nobile storia.
La sera del 7 maggio ho tenuto un'altra presentazione molto suggestiva, questa volta presso la Feltrinelli di Via San Tommaso d'Aquino, a Napoli.
È una zona assai speciale, ai piedi dei famigerati “Quartieri Spagnoli”, lungo la nobile via Roma (già via Toledo), uno dei simboli della vita pulsante della città.
Ma è anche pressappoco il luogo dove nel IV sec. a.C. correva un muro di fortificazione che, unendo fisicamente Parthenope a Neapolis, proteggeva la zona del porto da eventuali aggressori. I lettori del romanzo non faticheranno a ricordare che uno dei momenti clou del romanzo si svolge proprio lungo questa murazione.
Alla Feltrinelli sono stato accompagnato nella presentazione dalla Prof.ssa Paola Zito, alla quale va tutta la mia ammirazione per essere riuscita a centrare e a presentare con piacevolezza i temi essenziali dell'opera.
L'8 maggio eravamo a Capua, presso la libreria Ex Libris Palazzo Lanza, dove il romanzo è stato presentato da due personaggi d'eccezione: l'entusiasta Prof. Antonio Salvatore Romano e la Prof.ssa Maria Luisa Nava, direttrice del prestigioso Museo Campano di Capua. Se l'ottimo Romano è riuscito a individuare le parole chiave del romanzo, la brillante Dott.ssa Nava ha fatto risaltare l'esistenza di una doppia trama in esso, un intreccio tra storia alta e vicenda quotidiana che ha raccolto il suo apprezzamento e che troppo spesso, nella smania di voler raccontare le vicende di uomini che sono diventati leggenda, viene trascurato.
Da sinistra a destra, il Prof. Antonio Salvatore Romano, la Prof.ssa Maria Luisa Nava e l'autore.
L'ultima presentazione, la mattina del 12 maggio, presso il castello di Lettere, svolta in seno ad una manifestazione più ampia organizzata da CamCampania, è stata un po' come mettere in pratica i precetti enunciati la volta precedente. Con Palma e Rossella Abagnale, padrone di casa e organizzatrici dell'evento, abbiamo discusso dell'importanza delle iniziative sul territorio per arricchirlo sfruttando le sue potenzialità e vocazioni.Sarà perché scendo in Italia solo una, due volte l'anno, sarà perché ho preso contatto con energie positive, ma ho percepito che qualcosa nel panorama culturale della mia regione si sta muovendo. Per la prima volta da tanti anni ho sentito la spinta di tante piccole realtà che cercano affannosamente di andare avanti, di emergere, di coordinarsi e di affermare il loro diritto all'esistenza.
Il mio romanzo non ha naturalmente alcun ruolo in tutto ciò, ma è bello pensare che sembra il libro giusto nel momento giusto. Se poi si tratta solo di un'impressione molto sbagliata o di qualcosa più reale lascerò che sia il tempo a stabilirlo.