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Tour de France 2010: Prime salite, primi verdetti

Creato il 14 luglio 2010 da Aruotalibera
La 9a tappa del Tour, con la prima vera salita dura, ha rivoluzionato la classifica e scoperto definitivamnete le carte dei pretendenti alla maglia gialla o ad un gradino sul podio. Siamo a metà corsa, ma i valori visti fin qui ci hanno fatto capire capire cosa ci possiamo aspettare, e a cosa potrebbero puntare i vari corridori.
CONTADOR - A.SCHLECK: I padroni della corsa. Hanno dimostrato in salita di essere un gradino sopra tutti in questo momento; danzando sui pedali al ritmo di una musica nota solo a loro. Salvo giornataccie o eventi catastrofici o soprannaturali il Tour è una questione tra loro due. Con lo spagnolo favorito visto la crono finale. Se Andy vorrà vincere dovrà presetarsi alla prova contro il tempo con almeno 2/3' di vantaggio. Contador ci avrà svelato tutto il suo potenziale? Sui Pirenei sarà bagarre, e loro condurranno la partita. MATTATORI
SAMUEL SANCHEZ: la mina vagante, l'incognita, la variabile, colui che non calcoli e che invece c'è e anzi vanta un passo invidiabile in salita. Tanto per sottolineare il momento d'oro della Spagna dello sport, ecco un'altro corridore da corse a tappe tosto come pochi. Sorge una domanda: terrà sui Pirenei? Beh non è un pivellino. Il podio sembra alla sua portata, tapponi pirenaici e crono permettendo. E' l'unico degli umani che sembra poter, in certi momenti, almeno scorgere i due alieni davanti. MISTER X
MENCHOV: 00Menchov dalla Russia con amore. Il buon Denis, vincitore del Giro 2009, non si è presentato all'ultima corsa rosa per difendere il titolo. Ora si vedono i risultati e i vantaggi di questa scelta. E' fresco, ha un buon passo in salita, e ha un asso nella manica: la crono finale. Ha già vinto 3 grandi giri e corso svariati Tour con numerosi piazzamenti, saprà quindi gestirsi sui Pirenei. Non cederà facilmente e per questo è uno dei maggiori indiziati per il terzo gradino del podio. GARANZIA
LEIPHEIMER: doveva fare un Tour di appoggio ad Armstong e si ritrova capitano della Radioschack dopo il tracollo dell'amico/capitano. L'americano, già salito sul podio del Tour in passato, in salita sembra stare meglio del previsto e a crono sa di poter guadagnare molto. Certo sui Pirenei dovrà correre in difesa, ma potrà contare su una squadra competitiva, un gregario di lusso e la propria esperienza. Nei tapponi pirenaici lo attendiamo al varco però, con tante salite, potrebbe cedere; anche se ci pare più solido rispetto al passato, per capirci non il Leipheimer stile Giro 2009. CAPITAN AMERICA
SASTRE - WIGGINS: Escono definitivamente di classifica. Sastre dimostra di non aver carburato in questo 2010, meglio prendersi una pausa e riordinare le idee altro che Vuelta. Wiggins è la brutta copia di quello del Tour 2009. A pensar male si fa peccato, quindi diciamo che l'anno scorso c'era meno salita, meno avversari, più km a crono e parecchia benzina in più nelle gambe. Urge inventarsi qualcosa per salvare il salvabile. COMPARSE
EVANS. Possibile il suo ritiro, visto la frattura del braccio e la giornataccia di ieri. Cadel in lacrime, come un bambino che vede infranti i propri sogni, ci ha commosso diciamolo. Per come ha corso ha onorato le maglie che indossa e merita un plauso per aver combattuto contro la sfortuna che lo ha attanagliato nei grandi giri del 2010. Certo, va detto, sembrava un pò al gancio dopo le fatiche del Giro, ma ne siamo certi: senza fratture avrebbe dato battaglia per un piazzamento nei 5 o anche per il podio. Speriamo resista, non solo per la maglia che indossa, ma per ciò che rappresenta: il ciclismo pulito tendente all'eroico. GENTILUOMO IN BICICLETTA
BASSO: Eh. Tornava al Tour dopo 5 anni e da maglia rosa in carica. Svegliarsi da un sogno e fare i conti con la realtà a volte è doloroso, ma dobbiamo essere obiettivi. Ivan sta dando tutto. Non è al top e si vede, causa le fatiche del Giro, e ha pagato questo oltre che la tappa del Pavè e la sfortuna sulla Maddalena di finire in un gruppo in cui nessuno poteva aiutarlo. Certo Basso ha ceduto parecchi minuti, e barcolla in salita, però non molla. La testa c'è e come. Dovessero arrivare le gambe sui Pirenei potrebbe scalare la classifica.; per ora c'è chi va più forte di lui. La vittoria è un'utopia, il podio un sogno raggiungibile, i primi 5 un'obiettivo realistico grazie alle doti di fondista. E dopo aver vinto il Giro non è poco. MARATONETA
VAN DEN BROECK: giovane interessante, ha tenuto bene a Morzine, e pagato invece sulla Maddalena. E' nei dieci, ma sembra destinato sui Pirenei a pagare dazio, in quanto non sembra avere molto fondo. Potremmo rivederlo nelle prossime edizioni, ma per quest'anno dovrebbe squagliarsi nelle tappe pirenaiche. PRONTO A SMENTIRCI
RODRIGUEZ: ci sta sorprendendo, per ora è il Wiggins del 2009. Di solito teneva nelle salite medie, non molto lunghe, o lo si vedeva tentare qualcosa nelle classiche o per le vittoria di tappa . Anche lui cavalca l'onda magica dello sport iberico a quanto pare. Incredibile. Bravo fin qui, ma sui Pirenei? Dai non scherziamo, non lo vediamo nei dieci manco col binocolo. Per carità due volte nei top 10 alla Vuelta, ma questo è un corridore da tappa o da classica..il Tour è un'altra cosa. ?METEORA?
GESINK: Che osso duro, un cagnaccio, un Gattuso sui pedali. Non molla mai. Giovane interessante, scalatore puro ce lo vediamo nei dieci per quello che ha fatto alla Vuelta 2009 e per le prestazioni esaltanti di questa prima parte di Tour. Certo a crono pagherà i minuti presi col bancomat, ma in salita va forte. Ce lo vediamo attaccato con lo sputo ai migliori sui Pirenei, per come riesce ad andare in montagna. Uno dei migliori giovani iscritti all'università del ciclismo. SECCHIONE
ARMSTRONG: Dopo il crollo avvenuto nell'8a tappa quello di Lance è un Tour tutto da inventare. Sulla Madelaine però si è ripreso arrivando a con Basso e dimostrando che il peggio è alle spalle; tenendo in salita. Certo non sembra poter tenere i più forti. Quindi aiuterà Leipheimer o tenterà una vittoria di tappa? Non lo sappiamo. Ci auguriamo solo che la carriera di questo campione si concluda nel modo migliore per uno del suo calibro. VECCHIO LEONE
KREUZIGER: sembrava essere il giovane più interessante (quando parliamo di giovane escludiamo A.Schleck ormai big affermato), sembrava aver un buon passo in salita, sembrava poter competere con Basso per i gradi di capitano. SEMBRAVA. Ora si metterà a disposizione del proprio capitano o tenterà di arrivare più in alto possibile? Potrebbe entrare nei dieci...quindi non essere del tutto sacrificabile. Certo se Ivan sui Pirenei ne avrà alla Liquigas potrebbero pensare di farlo correre a sua completa dispozione. FRUTTO ACERBO
Le nostre sono chiaramente ipotesi AruotaliberA. Secondo ciò che abbiamo visto, ma l'avventura non è ancora finita e nel cammino verso Parigi ognuno scriverà la propria storia.

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