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Tour de france 2013: prima settimana nel segno di froome

Creato il 08 luglio 2013 da Postpopuli @PostPopuli


di Ferdinando Cocciolo

Chris Froome il «padrone  del Tour de France». Alberto Contador in difficoltà, spettacolo Sagan e Cavendish, enorme delusione Cunego

Prima dell’ inizio del Tour De France 2013, quasi tutti  gli addetti ai lavori puntavano, senza esitazioni, sul duello per la vittoria finale tra Chris Froome e Alberto Contador: il gregario di Wiggins nell’edizione scorsa contro il più grande interprete delle grandi gare a tappe dal 2006 ad oggi. Ebbene, la prima settimana, che ha portato la carovana del Tour verso i Pirenei, ha dato il suo primo verdetto: Froome in grandissima forma, con una squadra determinata e compatta, mentre Alberto non sembra  affatto quello del Tour 2010.

Cris Froome, in questa stagione ha già vinto tanto, conquistando sul campo quel ruolo di leader che neanche la presenza alla Grande Boucle dell’assente Bradley Wiggins avrebbe potuto ostacolare. Un corridore che ha fatto «passi da gigante», migliorando anche dal punto di vista tattico, capace di andare fortissimo sia a cronometro che nelle grandi salite.

froome tour de france 2013 TOUR DE FRANCE 2013: PRIMA SETTIMANA NEL SEGNO DI FROOME

Chris Froome – olimpiazzurra.com

Sul primo arrivo ai Pirenei, ad Ax 3 Domaines, il britannico ha letteralmente dominato, vincendo in solitaria, dando l’impressione di essere molto più forte degli avversari, anche se  la corsa francese è ancora lunga. L’attuale classifica generale vede al vertice Froome, con un vantaggio  di   un minuto e 25 su Alejandro Valverde (sinora, sembra quello più in palla tra i concorrenti), terzo Mollema a un minuto e 44, quinto un ritrovato Roman Kreuziger a un minuto e 51 seguito da Alberto Contador.

Distacchi non ancora rilevanti,  ma è chiaro che chi davvero vuole contrastare la supremazia di Cris Froome e della SKY, dovrà inventarsi qualcosa, magari attraverso alleanze (Contador- Valverde?) che potrebbero anche creare problemi ad una squadra che, ad esempio, nel secondo appuntamento sui Pirenei , è andata in difficoltà in alcuni frangenti.

Ma chi potrebbe impensierire il britannico? Alberto Contador, che sta trovando in  Kreuziger un validissimo compagno di strada, ha ancora tutte le carte in regola, ma sabato scorso ha avuto una netta crisi, la pedalata era pesante, neanche  «lontana parente» del corridore che negli ultimi anni ( squalifica a parte) ha dato spettacolo sulle strade del Giro e del Tour. Ha dato segnali di ripresa  nella seconda tappa pirenaica vinta da Daniel Martin, ma è ben consapevole di avere di fronte un avversario che intende portare a casa la grande occasione della vita, in più supportato da un’ invidiabile condizione psico-fisica. Contador a parte, la più grande delusione della due giorni pirenaica  è certamente Cadel Evans, staccato di quattro minuti da Froome nell’arrivo in quota  di Ax 3 Domaines. Probabilmente sarà l’età (36 anni), ma fa specie vedere già Cadel (salvo a questo punto clamorose sorprese) fuori dai piani alti della classifica, lui che è considerato da tutti  un  «cagnaccio», un indomabile, vincitore recente del Tour de France nel 2011. Ma, forse, stanno influendo sulle gambe le fatiche del Giro d’Italia (concluso sul podio più basso, dopo Vincenzo Nibali e Uran), a riprova del fatto che, nel ciclismo moderno, è molto difficile disputare ad alto livello sia il Giro sia il Tour.

Al secondo posto della graduatoria, c’è un Alejandro Valverde che nella tappa del trionfo di Froome è stato il più in palla degli avversari, ben spalleggiato da un Quintana forte e sicuro in salita che, a detta di molti addetti ai lavori,  potrebbe anche essere la vera rivelazione dell’attuale edizione del  Tour de France. SKY, SAXO-TINKOFF, MOVISTAR, le squadre dei grandi che si stanno muovendo in uno «scacchiere» che, al momento, ha visto muoversi per primo il leader del team britannico.  E a proposito della Saxo, non si vedeva da diversi anni un Roman Kreuziger capace  di avere alti ritmi in salita, e del resto la vittoria in primavera nell’Amstel Gold Race è stata un preciso segnale, in positivo per un corridore che ai tempi della Liquigas di Basso era considerato un fuoriclasse. Roman, un’arma in più per il capitano Contador oppure un inaspettato rivale? Staremo   a vedere…

La seconda tappa pirenaica è stata vinta da Daniel Martin, tra l’altro vincitore in questa stagione della Liegi-Bastogne Liegi. Il gruppo dei migliori è arrivato con un ritardo di 20 secondi, senza  Porte andato in crisi,  comprendente anche Cadel Evans e Joaquin  Rodriguez, apparsi in netta ripresa. Gli  italiani? Non pervenuti sinora. A parte gli sprazzi in alcune volate di Daniele Bennati (che ha anche il compito di scortare sulle salite Alberto Contador) e di Roberto Ferrari, ci si aspettava  qualcosa da Damiano Cunego,  letteralmente naufragato, un corridore che, dopo l’ exploit vittorioso al Giro d’ Italia 2004, ha  via via deluso nelle grandi corse a tappe, anche se proprio al Tour de France di due anni fa si è classificato al settimo posto, primo degli italiani.

C’è poco da fare, abbiamo la netta sensazione che Cunego sia un atleta «incompiuto», perso nell’ amletico dubbio tra gare a tappe o classiche di un giorno, dove, anche qui, in questa prima fase della stagione, ha profondamente deluso. Confidiamo comunque in uno scatto di orgoglio, dopo l’uscita definitiva dalla classifica, soprattutto nell’ultima settimana della Grande Boucle.

Al termine dei Pirenei, c’è l’impressione che il Tour non sia ancora chiuso. Cris Froome è indubbiamente il più forte, ma probabilmente la sua squadra non è proprio imbattibile. Nella seconda tappa pirenaica, i suoi uomini hanno un po’ sofferto in salita e questo può essere un segnale importante, in attesa delle Alpi.

Vedremo. Intanto, siamo convinti di assistere ad un Tour de France che ci regalerà spettacolo ed anche sorprese. Non solo Froome e Contador, ci attendiamo ancora le grandi volate di Mark Cavendish e Peter Sagan, una vera e propria garanzia.


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