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Tour del France 2010 – Tra Contador e Armstrong speriamo vinca il ciclismo

Creato il 03 luglio 2010 da Sport24h
Tour del France 2010 – Tra Contador e Armstrong speriamo vinca il ciclismo

Tour 2009 - il podio

Avevo promesso ai miei pochi ma affezionati lettori di tornare sul Tour per raccontare dei partecipanti, e sbilanciarmi in un pronostico.
Detto del percorso nel precedente post (Tourmalet e tappe pirenaiche decisive), l’attenzione si sposta sui corridori. Chi sarà il prossimo vincitore della Grande Boucle? Provo a delinearne il profilo. Più scalatore che crono man, con una squadra forte alle spalle e possibilmente unita per un unico grande progetto: far vincere il leader.
Di chi stiamo parlando? Tutti i commentatori hanno posto sullo stesso piano Contador, Armstrong e Basso; chi ne capisce punta sullo spagnolo e sull’americano, indicando nei fratelli Schleck possibili outsider.
Prima di azzardare un pronostico permettetemi qualche considerazione su Ivan Basso. Il lombardo ha dichiarato di puntare al successo. Vuole riprendersi quello che appariva ineluttabile nel 2006 e che l’Operazione Puerto invece gli tolse. Anche allora aveva appena vinto il Giro quando intercettazioni ambientali e indagini della polizia spagnola portarono alla luce un suo collegamento con il dottor Fuentes, principale terminale di pratiche dopanti nei confronti di diversi sportivi spagnoli e europei. Venne prima sospeso (e non poté partecipare al Tour vinto da Landis e poi consegnato a Oscar Pereiro – uno dei più squallidi Tour del secolo) poi squalificato per due anni. Una sorte, quella di Basso, per certi versi simile all’ultimo ciclista in grado di compiere la difficile quanto sfortunata accoppiata Giro-Tour: Marco Pantani. Basso, come il Pirata, è stato identificato con il doping anche se non è mai stato trovato positivo ad un test. Ivan (reo confesso) venne associato al nome “Birillo” sulla lista del medico spagnolo; il Pirata fermato per ematocrito alto (un metodo indiretto per supporre l’utilizzo di Epo, nel 1998 non si era ancora in grado di rilevarlo con test specifici).
Questa similitudine in se non vuol dire nulla se non per il fatto che Ivan ha dichiarato di voler vincere il Tour. In pratica si augura di realizzare quell’accoppiata che all’epoca del ciclismo moderno non ha portato fortuna a molti. L’ultimo a riuscirci è stato, come detto Pantani nel 1998. Da allora le cose per il Pirata sono cominciate a girare male… Prima di lui ci era riuscito Miguel Indurain, nel 1992 e 1993. Il Navarro, sublime corridore per corse a tappe, aveva già aperto la porta alla specializzazione nel ciclismo. Correva due mesi l’anno: il suo obiettivo era il Tour e le due puntate al Giro furono realizzate solo in funzione della preparazione alla corsa francese. L’assenza di avversari fece il resto. Prima di Miguelone l’impresa era riuscita a Stephen Roche, irlandese talentuoso quanto imprevedibile. Correva l’anno 1987 e Roche riuscì a vincere anche il mondiale, per sparire però inesorabilmente l’anno successivo. L’irlandese è anche l’ultimo ciclista “completo” (ovvero da corse a tappe e linea) in grado di compiere l’impresa. Prima di lui l’accoppiata è stata un affare per la leggenda del ciclismo: Hinault, Merckx, Anquetil e Coppi. Insomma quanto di meglio ha offerto la storia di questo sport. Dopo, con Indi, si era aperta la porta della specializzazione, esasperata con l’avvento di Armstrong: un dominatore in grado di correre solo tre settimane all’anno. Infatti l’americano, imbattibile al Tour, al Giro non ha mai dato importanza, per non disperdere energie “inutili”.
Ora tutto questo per dire che quanto dichiarato da Basso può essere sicuramente affascinante, ma mi appare improbabile. Ivan è un ottimo corridore e se non fosse stato fermo 2 anni probabilmente avrebbe già vinto il Tour. Riuscirlo a fare nello stesso anno della vittoria al Giro, però, mi sembra difficile…auguri!
Restano Contador, già vincitore di 2 edizioni della corsa francese, di un Giro d’Italia e di una Vuelta. Insomma un corridore da corse a tappe come non si vedeva da tempo (visto che il boss si può definire “corridore da Tour”). Tutto gira dalla parte dello spagnolo: età, percorso e …squadra. L’Astana è una corazzata in cui però a volte sembra che le eliche girano in senso opposto. Una formazione con il nome di una capitale (Astana – Kazakistan) nata per esaltare la gloria dello sport che ha regalato l’unica medaglia olimpica all’ex repubblica sovietica. Vinokourov è ancora un punto di riferimento, anche nelle gare a tappe. Difficile credere che tutti remino per la causa, soprattutto se il kazako dovesse trovarsi (com’è probabile) al vertice della generale nei primi giorni di gara. La fronda interna è sempre possibile, pertanto Contador dovrà riuscire a imporre la sua legge prima tra le mura amiche, poi all’esterno. Ci riuscì lo scorso anno, a spese addirittura del Boss; probabile che quest’anno sia ancora più facile. E’ lui il favorito n. 1.
Segue Lance Armstrong. Ci possiamo domandare se sia positivo per il ciclismo che un corridore come il Boss figuri ancora nella lista dei favoriti: 39 anni, una scia di polemiche che lo accompagna ormai in ogni gara, inesistente per 8 mesi e in condizione soltanto al Tour. Armstrong ha azzerato il ciclismo come l’avevamo inteso prima di lui e l’ha ricomposto, e riconsegnato agli appassionati diverso. “Conta solo Tour de France”, il resto non merita di essere onorato. Messa così si ammazza questo sport, che vive non solo di corse a tappe ma anche di classiche come la Roubaix, le Fiandre, il Giro di Lombardia. Per Armstrong no. Vale solo la corsa francese e i record che questa permette di battere. L’ultima vittoria, se fosse, ne sancirebbe due eclatanti: 8 Tour vinti (gli altri grandi si sono fermati a 5) e il più vecchio (è proprio il caso di dirlo) vincitore, alla soglia dei 40 anni. Fosse per lui potrebbe bastare; ma dopo di lui, per questo sport, solo macerie.
AU


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