Tornata dalla mia prima visita al salone del mobile di Milano non posso che dichiararmi orgogliosamente distrutta dalla stanchezza patita per un'ottima causa!!!
Se dovessi descriverla con tre aggettivi la definirei frenetica, sorprendente e formativa ...ma vi assicuro che non basta, nemmeno un articolo intero potrebbe.
La nostra avventura parte dal Fuori Salone, subendo il fascino di interi quartieri trasformati da questo evento: botteghe, capannoni e cortili interni di edifici si aprono al pubblico offrendo ogni sorta di esposizione. Camminando lungo via Tortona ogni vicolo, vetrina o cancello viene accuratamente scrutato per non farsi sfuggire il successivo allestimento.
Personalmente credo che sia la parte più stimolante dell'evento: l'idea stessa di una porzione di città che muta la sua pelle e le sue ordinarie funzioni per dare la possibilità a giovani designer, piccole e grandi aziende di proporre le nuove tendenze o semplicemente il loro modo di concepire il design è già di per se stimolante e apre la mente a nuove vedute.
Ovviamente l'intera giornata non è bastata per girare tutto.
Le due successive giornate sono trascorse all' interno del Salone vero e proprio (20 padiglioni distribuiti su una superficie di 345.000 mq sommati ai 60.000 esterni) cercando di percorrerne almeno una buona parte... un impresa impossibile solo a pensarlo!
Questa sezione dell'evento è invece occupata dalle aziende più importanti. E' esaltante trovarsi faccia a faccia con gli oggetti che hanno fatto la storia del design o semplicemente più conosciuti: toccarli, provarli e "prendere confidenza" con questi .. per me è un po' come stringere la mano a una stella del cinema, un emozione indescrivibile.
In soli due giorni ho raccolto tanto nettare da bastarmi per una vita intera.
Quando penso di aver ricevuto abbastanza mi accorgo che il bello deve ancora arrivare: la sezione più sperimentale che raccoglie le giovani proposte ovvero il Salone Satellite e qui la mia mente va in tilt. Stanca e stracolma di nuove informazioni ma desiderosa di volerne ancora... diventa un circolo vizioso. Mi accorgo che le mie tendenze e il mio gusto vengono condivise da tanti altri e sono li a mostrarmi nuovi modi di elaborare quei concetti per me importantissimi.
L' ultima e inaspettata giornata, "gentilmente" offerta dalla Windjet grazie al volo di ritorno cancellato, ci ha permesso di visitare la Triennale che è lo spazio per eccellenza dove si svolgono eventi culturali e artistici oltre che di design.
A conti fatti credo che sia una tappa obbligatoria per gli appassionati di design o per chiunque abbia voglia di fare un esperienza coinvolgente a 360 gradi.
Roberta Pellegrino