Tourè: “Russi razzisti, l’arbitro è colpevole”

Yaya Tourè, capitano del Manchester City
insultato più volte nella sfida con il CSKA

VITA TIFOSA (Manchester, Inghilterra). L’Europa avanti rispetto all’Italia quanto a razzismo? Assolutamente no e l’episodio di ieri a Mosca, passato fra le ultimissime calcio della Champions League, ne è l’esempio più lampante. Nel corso di CSKA-Manchester City, infatti, il capitano degli inglese, Yaya Tourè, è stato più volte insultato dai sostenitori di casa per via del colore della sua pelle. Cori e insulti discriminatori piovuti sul forte centrocampista dei Citizens durante tutto l’arco della gara, hanno indotto l’ivoriano a rivolgersi più volte verso il direttore di gara, il fischietto rumeno Hategan, come da regolamento Uefa.

Infatti, proprio la Uefa nei mesi scorsi ha rilanciato la sua campagna contro il razzismo varando nuove norme per il comportamento dei protagonisti davanti a simili episodi. Il capitano della squadra – recita il regolamento – deve segnalare l’accaduto al direttore di gara, il quale ha facoltà dapprima di invitare gli addetti alla sicurezza dello stadio a far cessare gli atteggiamenti discriminanti, poi a interrompere il match. Tourè si è comportato seguendo proprio questo diktat, peccato che l’arbitro rumeno non abbia fatto altrettanto, facendo passare in secondo piano gli atti assolutamente da censurare dei tifosi russi. Nella giornata di oggi lo stesso Tourè si è dichiarato “furioso, non deluso, proprio infuriato!” per il comportamento di Hategan e il Manchester City ha annunciato di voler presentare un reclamo ufficiale da recapitare direttamente ai massimi organi della Uefa.

Insomma, non tutto quel che luccica al di fuori dei nostri confini è oro…