Toxoplasmosi e modifiche al comportamento - seconda parte
La toxoplasmosi non è una malattia che risulta fatale molto spesso. Generalmente l'infezione non presenta sintomi, ma può portare a influenza e mononucleosi nel caso di infezioni acute. Nei casi più gravi invece si può sviluppare encefalite toxoplasmica, che può risultare mortale; oltre al fatto che la toxoplasmosi sembra essere estremamente pericolosa durante la gravidanza, dato che attraversa la placenta con facilità e può causare aborti spontanei, morti intrauterine e ritardo mentale del nascituro.
Ma queste sono tutte informazioni più o meno note. Quello che invece pochi sanno è che la toxoplasmosi può alterare il comportamento umano.
Le prime prove di "controllo mentale" ad opera del Toxoplasma gondii sono state effettuate sui roditori: è stato notato che i topi ed i ratti infetti hanno meno paura dei gatti, meccanismo che sembra contribuire alla diffusione del parassita.
Nel 2000 infatti Joanne Webster, dell' Imperial College London, aveva dimostrato come i ratti con la toxoplasmosi sembrano essere meno impauriti, in alcuni casi addirittura attratti dai loro predatori felini. Il parassita sembra manipolare il comportamento dei ratti per aumentare le possibilità che vengano predati dai felini, e quindi favorire la diffusione dell'infezione.
A quel punto, vista la somiglianza biologica tra topi ed esseri umani, è stato ipotizzato come possano esserci cambiamenti comportamentali anche nell'uomo. Si sa infatti che circa il 50% della popolazione mondiale è entrato in contatto col Toxoplasma gondii, e che circa il 16% degli americani di età superiore ai 12 anni (dati 1999-2000 U.S. NHANES) ha sviluppato anticorpi contro la toxoplasmosi, indicando che siano venuti in contatto con il parassita.
Alcuni studi condotti negli anni '90 nella Repubblica Ceca tra studenti e soldati di leva sembrano aver dimostrato come l'infezione da toxoplasmosi sia in grado di modificare alcuni tratti della personalità di persone infette dal parassita, con differenze in base al sesso. Le donne sembrerebbero infatti mostrare segni di intelligenza accresciuta, mentre gli uomini sembrano diventare più aggressivi e sospettosi.
Ed ecco che si arriva allo studio di Kevin Lafferty del 2006, pubblicato nell'edizione online di Proceedings of the Royal Society, che suggerisce come Paesi che mostrano livelli più elevati di nevrosi possano essere largamente infetti da Toxoplasma gondii. Lo studio di Lafferty sembra inoltre evidenziare come alcuni comportamenti sociali come il rispetto della legge e la competitività possano essere influenzati dalla toxoplasmosi.
"Il toxoplasma sembra spiegare il 30% della varietà di nevrosi in diversi Paesi" spiega Lafferty. Analizzando i dati sul Toxoplasma di 39 differenti Paesi, sembra aver trovato una relazione tra la presenza del Toxoplasma e le nevrosi esistenti in alcune nazioni come Cina e Ungheria.
Le ricerche di Lafferty si sono basate principalmente su quelle di Jaroslav Flegr, un parassitologo dell' Università Charles di Praga, che sembra aver dimostrato che l'infezione da Toxoplasma negli esseri umani sia legata a modifiche di tratti della personalità: gli uomini sembrano essere meno intelligenti e più aggressivi, mentre le donne sembrano essere più intelligenti e disinibite.
Il toxoplasma gondii inoltre sembra essere legato ad alcuni casi schizofrenia e problemi mentali. I farmaci utilizzati per la schizofrenia e altre patologie mentali sembrano avere effetto (nei ratti) nel ridurre gli effetti comportamentali del toxoplasma.
The prevalence of Toxoplasma gondii, a single-celled parasite, accounts for some cultural differences.
Effects of Toxoplasma on Human Behavior
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