Non si può proprio dire che oggi per l’Interno non sia una giornata impegnativa.
A parte il solito San Valentino, per noi questo 14 febbraio vuol dire anche:
Non Uniform Day. La Sara oggi poteva andare a scuola senza divisa. E siccome dopo le lezioni hanno organizzato la Disco per gli studenti, vi lascio immaginare l’abbigliamento da balera che si poteva ammirare questa mattina all’entrata.
Bambini in smoking con le scarpe lucide da ballo, bambine con tutù di vari colori e lunghezze (o con abiti che manco Lola Falana) e tacchi quasi a spillo.
In tutta questa variopinta umanità si muoveva leggiadra la Saruccia, nel suo completino bon ton verde menta, completato dalle ballerine della divisa.
Leggiadra perché era tutta attenta a non rovinare il vestito.
E anche perché era reduce da 30 ore di influenza intestinale (della quale vi risparmio i dettagli).
Ma lei, nonostante gli acciacchi non avrebbe perso per nulla al mondo questa giornata.
Per la disco, certo. Ma anche per il saggio di metà term nel quale la sua classe aveva preparato un intervento sulla storia del Titanic (e dove lei interpretava una First Class Lady…).
L’altro impegno del giorno era tutto per me.
E risponde al nome di ZeBuk Day.
Questa mattina mi sono munita di due libri da liberare, ho accompagnato la Saruccia a scuola, ho assistito al saggio.
E poi ho preso un bus diretta verso il luogo della liberazione.
Che io, in realtà, ne avevo trovato soltanto uno:
La Victoria Station.
Quale posto migliore (e altamente affollato) per liberare un libro?
E così mi sono diretta alla stazione.
Solo che poi il dubbio e’ stato: e ora dove lo lascio??
Controlli ovunque (e certo, e’ una stazione, siamo in centro, hanno paura degli attentati e non ci sono manco i bidoni dell’immondizia per questo motivo…per la serie come mi muovo mi fulminano)…salgo al piano dei ristoranti ed entro al Pret a Manger.
Ordino un latte (si, mi sono uniformata pur’io…ma l’ho preso piccolo, giuro!), mi siedo e penso a come fare.
Circondata da altri clienti.
Alla fine lo lascio scivolare casualmente sulla sedia prima di uscire…un filo troppo di corsa…ma la voglia di tornare al piano inferiore prima di sentirmi chiamare perché avevo dimenticato un libro e’ stata troppo forte!
Ora il dubbio era: l’altro dove lo lascio?
Decido di uscire dalla stazione per cercare ispirazione…ed esco proprio davanti all’Apollo Victoria, il teatro di Wicked.
Mi sono guardata intorno e ho notato una fermata del bus.
Come resistere?
Certo, ho dovuto aspettare il momento propizio…ma poi via! Di corsa verso casa (sempre prima di essere chiamata da qualche passante).
E insomma:
Anche per quest’anno e’ andata.
Ma siccome la giornata non è ancora conclusa, se qualche ritardatario si vuole unire può farlo!