Quanti ne sentiamo di commenti sul decadimento dei valori e dei costumi. Eppure io sono dubbioso su ciò. Per quanto mi riguarda, mi capita di sentire i discorsi da vecchietti incalliti che giocano a carte, o da pretonzoli con le prostate infiammate come il peperoncino. Un prete alla diavola. Certo, direte voi. "Esci il sabato sera e vai a vedere con i tuoi occhi come si veste e si comporta la gente". E qesto è proprio quello che ho fatto. Ragazze scosciate, spacchi lunghi, tette in bella vista. Certo che vedo questo ben di Dio, e a Dio non dovrebbe piacere? Come diceva Nietzsche "Dedicato ai moralisti: Deus nudus est. Seneca". Il moralismo è per gli invidiosi. Ma non voglio solo contrastare il (non) pensiero comune; vorrei aggiungere altro. Si ritiene, ovviamente per sentito dire dai pretini e dai moralisti da quattro soldi (che prendono miliardi), che la causa di tutto questo è il libertinaggio dilagante che si è sviluppato col decadimento della cristianità o della società "per bene". Non sono d'accordo con ciò. A me sembra che il libertinismo di cui si parla sia solo di facciata. Al di là del vestito libertino, dietro la pelle si nascondono nuove repressioni. Ciò che voglio far notare è il fatto che il cambiamento del vestiario non è dovuto ad un cambiamento interiore di crisi della fantomatica e fantasmatica coscienza cristiana (gli italiani non lo sono mai stati), ma è dovuto all'imposizione del mercato della moda. L'uomo è un animale conformista e non razionale, che soggiace al sistema economico e alla moda. Si tratta di capire che l'uomo di oggi è stato proiettato nel Porno. E di questo porno egli è solo parzialmente consapevole se non inconsapevole del tutto. Se da una parte il porno è il superamento, la liberazione, della e dalla dicotomia tra soggetto e oggetto, in quanto nel porno ci si vedrebbe da oggetto ad oggetto, è importante constatare come la nostra società sia basata ancora su desideri che richiamano Eros e non il porno. Gli altri non vengono visti come soli oggetti, ma sono fonte di desideri e paure. Ciò è facilmente dimostrabile dall'ingenuità sentimentalista dei romanzi più letti e dalle serie tv più visionate. Siamo quindi una civiltà che abita tra un Sexy Shop e un convento. Tra un libro di Moccia e una rivista di Playboy. L'individuo è nudo, ma si vergogna appena il vestito lascia intravedere più nudità di quelle previste. Questa, dopotutto, non può che essere una società borderline.
Nazzario Giambartolomei