Juventus in semifinale di Champions League, Napoli e Fiorentina in quelle di Europa League. Non è, però, tutto oro quello che luccica. Secondo la classifica stilata dalla Deloitte, infatti, sono soltanto quattro le italiane a figurare tra i primi 20 club più ricchi d’Europa nel 2014.
Tra queste spicca la presenza del Napoli, che per la prima volta da quando tale tabella viene stilata, ovvero dal 2004, riesce a piazzarsi tra i paperoni del calcio. Ancora lunga dunque, la strada che il calcio italiano deve percorrere per poter tornare a competere seriamente nelle più importanti competizioni internazionali, al di là di qualche sporadico exploit stagionale.
In soldoni (tanto per restare in tema) è questo il dato che emerge dalle analisi economiche fatte dalla principale azienda al mondo per servizi di consulenza finanziaria per società. Non per nulla la prima squadra della nostra Serie A per ricavi (esclusi quelli provenienti dalla vendita dei calciatori) è soltanto 10a. Parliamo della Juventus, che grazie allo stadio di proprietà riesce ad incassare più di qualunque altra connazionale dalla vendita dei biglietti: l’incasso dei botteghini non deve essere spartito col comune, per intendersi. L’altra italiana più virtuosa è il Napoli che, oltre a figurare per la prima volta tra i 20 club europei più ricchi al mondo (16° posto), è anche l’unica società nostrana ad avere avuto un netto miglioramento rispetto alla precedente stagione. Lo stesso team bianconero, infatti, nonostante abbia guadagnato 7 ml di euro in più al 2012/2013, ha comunque perso una posizione a vantaggio del Liverpool.
Va certamente peggio alle milanesi. I rossoneri passano in un sol balzo dal 10° al 13° posto. E’ la prima volta in assoluto che il Milan esce dalla top ten. Il motivo fondamentale è dovuto alla mancata partecipazione alla Champions, che ha causato una perdita di 13,8 ml di euro rispetto alla precedente stagione. Ciò fa presumere che la squadra di Berlusconi (o chissà, dei cinesi o thailandesi) sia destinata a perdere ulteriori posizioni nella prossima classifica, vista l’impossibilità di prendere parte anche alla prossima Coppa dei Campioni. L’unica consolazione per i milanisti è che l’Inter è ancora più giù, esattamente alle spalle del Napoli. Fino all’anno scorso era due posizioni più avanti.
Sono, però, le romane – tra i maggiori club italiani – ad essere più al verde di tutte. La Roma dal 19° posto scende addirittura al 24°, nonostante un aumento dei ricavi di 3 ml. La Lazio, invece, non figura nemmeno tra le prime trenta.
La squadra più ricca al mondo resta, invece, il Real Madrid. E’ il decimo anno consecutivo che i Galacticos si piazzano sul gradino più alto del podio. Al secondo posto non vi è più, però, il Barcellona – ora 4° – ma il Manchester United. Chiude il terzetto di testa il Bayern Monaco. Proprio la testa di questa speciale classifica fa capire quanto nel calcio, per affermarsi ai più alti livelli, ci sia bisogno di denaro fresco per investire in calciatori e in strutture all’altezza. Basti pensare che tre delle quattro semifinaliste di Champions League sono anche tre delle prime quattro nella classifica dei club più ricchi al mondo. Ecco perché l’Italia non deve lasciarsi ingannare dagli apprezzabili risultati europei raggiunti quest’anno.
Il nostro sistema calcio o si mette al pari di quello inglese e tedesco, a cominciare dagli stadi di proprietà, o le nostre squadre saranno sempre più giù, sia nella classifica della Deloitte sia in quelle del calcio giocato a livello europeo.