La fornitura di 55.000 tonnellate di uranio, che costituiscono quasi la metà del fabbisogno energetico nucleare degli impianti cinesi. Una comune visione in ambito di politica internazionale. La volontà di far diventare il Kazakhstan sempre più il vero e proprio crocevia nei movimenti di uomini e merci dalla Cina verso l’Europa, attraverso la futura costruzione della nuova rete ferroviaria Astana-Almaty, lunga 1.050 Km e costruita con le migliori tecnologie disponibili, tali da consentire il passaggio dei treni ad una velocità anche superiore ai 350 km/h.
I rapporti commerciali e politici tra il Kazakhstan di Nazarbayev e la Cina “capitalcomunista” di Hu Jintao si approfondiscono sempre di più, secondo quanto emerge dal recente viaggio in Cina del Padre padrone kazako, dove molti documenti di accordi economici bilaterali sembra siano stati siglati, e con il capo del Kazakhstan che a più riprese ha tenuto a precisare quanto nell’ultimo decennio si siano rafforzati i legami con la Cina, testimoniati dalla presenza di oltre mille joint-venture con imprese cinesi in Kazakhstan, e come la cooperazione energetica tra i due paesi sia all’ordine del giorno, con oltre un quinto del petrolio kazako estratto dalle compagnie cinesi (con buona pace degli americani e degli europei?).
Chissà se questi abbracci così frequenti con la Cina non possano causare inquietudini alla popolazione di Almaty, la precedente capitale del Kazakhstan, molto vicine al confine con la Repubblica popolare cinese.
Ricordo infatti quanto mi raccontò tempo fa una mia ex collega kazaka a tal proposito, e cioè che la Cina da sempre ritiene Almaty come parte naturale del suo territorio, e che prima o poi sarebbe venuta a riprendersela.
Nel frattempo, il candidato che si oppone alla rielezione di Nazarbayev il prossimo 03 Aprile promette di convocare un consiglio di saggi, se eletto, che scelga uomini degni a cui dare la possibilità, anche se già sposati, di prendere per seconda moglie le quasi 500.000 donne nubili tra i 25 e 45 anni presenti in Kazakhstan.
Se non altro, una proposta originale. Non il solito “Milione di posti di lavoro”.
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