Ok, diciamo che io e la costanza di scrivere in questo blog non andiamo d’accordo.
Scrivo veramente poco, la maggior parte delle volte perché non so cosa dire o raccontare, ma in quest’ultimo mese è perché ho avuto poco tempo. Infatti, come credo molti di voi che mi seguite saprete, ormai è quasi un mese che vivo a Venezia. Il 9 settembre ho lasciato momentaneamente il mio paesello vicino a Bergamo per recarmi in questa famosa città per l’università.
A un mese dal trasferimento mi sento un po’ lontana dalla fotografia. Voi direte: ma questa va a vivere in un posto bellissimo, pieno di gente e di cose da fotografare, e si lamenta che le manca la fotografia? Ovviamente ho scattato molte foto, anche se poche mi soddisfano veramente. Mi sento poco creativa, più che altro. Fotografo le calli, i ponti, i canali ecc… E poi? Non so, non credo di avere il coraggio di fermare le persone interessanti e chiedere loro di essere fotografate. Talvolta poi il 50mm f/1.8 mi limita
Tuttavia passeggiare per la città e osservare la gente che passa, che parla un sacco di lingue diverse, i pochi veneziani che ci sono, i bambini che giocano a pallone senza timore di essere investiti da un’automobile, i cani che scorrazzano tranquilli senza guinzaglio ecc… è una cosa fantastica. Adoro questa città, e l’ambiente universitario mi piace molto.
Comunque, dopo questo piccolo racconto random, vi mostro un po’ delle fotografie che ho scattato in questo mese, dato che le ho pubblicate solamente sul mio profilo di Facebook, con una qualità oscena.
Questa non c’entra, ma è la foto ad un tavolino in una bellissima sala da tè cinese/giapponese, veramente rilassante.E ora qualche foto della scorsa domenica passata in spiaggia al Lido di Venezia. Assurdo, mi son quasi scottata ad ottobre, avevo la schiena rossissima, però il clima era magnifico.
Bene, penso di averne messe fin troppe. Forse farò anche un post con le fotografie che ho fatto alla Biennale, mostra che vi consiglio vivamente di vedere se passate da queste parti, anche se non so fino quando dura. Sayonara!